Digiti. Rivista manoscritta
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<p><em>Digiti. Rivista manoscritta</em>, a cadenza semestrale, nasce da un progetto didattico dedicato allo sviluppo delle potenzialità della comunicazione mediante la scrittura a mano ed è realizzato da student*, dottorand* e docenti del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento.</p>Università degli Studi di Trentoit-ITDigiti. Rivista manoscrittaIl movimento della scrittura
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<p>Le tecniche per l'uso del corsivo</p>Paola Pisetta
Copyright (c) 2023 Paola Pisetta
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2023-12-182023-12-1811014Lettori in movimento
https://teseo.unitn.it/digiti/article/view/2866
<p>Sull'approccio del lettore al testo scritto</p>Adriana Paolini
Copyright (c) 2023 Adriana Paolini
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2023-12-182023-12-1811518Muovere la mano
https://teseo.unitn.it/digiti/article/view/2867
<p>Il movimento della mano vs il movimento del corpo</p>Serenella Baggio
Copyright (c) 2023 Serenella Baggio
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2023-12-182023-12-1811920Movimenti di lame
https://teseo.unitn.it/digiti/article/view/2868
<p>L'articolo, di natura tecnica, è concentrato su uno dei processi fondamentali in legatoria, il taglio. Inizialmente verrà contestualizzata la procedura all’interno dei vari processi di produzione, dai libri alle scatole, cercando di dare i contorni di nomenclatura e concetti necessari per comprendere chiaramente i contenuti. Dalla contestualizzazione si passerà ad esaminare il processo dal punto di vista tecnico, analizzando gli strumenti da taglio, da quelli manuali a quelli meccanici. Questi strumenti <br>hanno caratteristiche costruttive diverse, ma il loro utilizzo è vincolato anche ad un movimento ben preciso. Comprendere il movimento dello strumento è parte essenziale del corretto utilizzo, e della perfetta esecuzione del taglio: di conseguenza ogni taglio realizzato avrà caratteristiche diverse. Dopo la disamina tecnica degli strumenti, si ritorna al processo creativo: l’assemblaggio dei pezzi, il rivestimento e l’allestimento.</p>Andrea Andreatta
Copyright (c) 2023 Andrea Andreatta
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2023-12-182023-12-1812125Movimentosamente
https://teseo.unitn.it/digiti/article/view/2869
<p>Sul ‘movimento’ tanto è stato scritto e ancora di più è stato detto, nei più svariati ambiti, scientifici e delle scienze umane. Il presente contributo propone una riflessione che parte da qualche accenno ai diversi possibili modi di concepire l’idea di movimento, per poi spaziare ampiamente tra diverse discipline e contesti culturali e artistici, sperimentati o studiati, arrivando ad accarezzare pensieri che traggono la loro origine dall’esperienza nel quotidiano, proponendo un punto di vista personale che va a comprendere anche il suo antonimo, la staticità. In questo contesto già complesso, si avanza qualche breve considerazione sui nessi tra mondo concreto o immaginato ed esempi di esperienza digitale/virtuale, inevitabile al giorno d’oggi. Impossibile inoltre evitare un’estensione di tutto ciò verso l’esperienza della scrittura e del tratto grafico. In ultima analisi, la riflessione vuole servire quale condivisione di un apprezzamento personale di cosa possa significare ‘movimento’ considerato da diverse prospettive, astratte, virtuali o concrete che siano.</p>Elisabetta Morelli
Copyright (c) 2023 Elisabetta Morelli
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2023-12-182023-12-1812630Tres digiti scribunt...
https://teseo.unitn.it/digiti/article/view/2864
<p>Presentazione del numero 1 della nuova rivista Digiti</p>Adriana Paolini
Copyright (c) 2023 Adriana Paolini
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2023-12-182023-12-18159Labirinti creativi (e come uscirne)
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<p class="western" lang="de-DE" align="justify"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT">Quando ci accingiamo a un lavoro di tipo creativo, esprimiamo da principio una volontà: «Voglio disegnare un paesaggio autunnale, voglio scrivere un romanzo rosa, voglio comporre una canzone pop». Ciò che accomuna questi diverse forme d’ arte è che tutte richiedono un progetto di sviluppo: per comporre una canzone, ad esempio, dovrò pensare a una melodia e a come armonizzarla, a un testo, a un ritmo e così via. Se di volontà siamo strabordanti, quello che manca è spesso il materiale. Da quali elementi posso partire per creare qualcosa? E come organizzare questi elementi in modo tale da rendere il risultato valido?</span></span></p> <p class="western" lang="de-DE" align="justify"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT">Obiettivo di questo articolo è mettere in luce come la creazione artistica sia caratterizzata da una forma di movimento costante, dal passaggio da un’idea all’altra, dalla trasformazione di un’ idea precedente in una che la integra e la trasforma. Così, essa assume l’aspetto di un labirinto nel quale l’artista deve trovare una via d’uscita spesso dovendo tornare sui suoi passi e prendendo strade diverse da quelle precedenti. L’articolo vuole dunque mostrare come creatività e movimento vadano a costituire un binomio fondamentale per qualsiasi tipo di lavoro artistico. </span></span></p>Alessandro Anesi
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2023-12-182023-12-1813137La Banda
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<p align="justify"><span style="font-family: Arial, serif;">Almeno una volta nella vita, tutti noi abbiamo vissuto l'esperienza della banda: un concerto nella piazza della nostra città, una sfilata per le strade di un paese o durante una festa. Le bande abitano la società come organismi multiformi, specchio delle proprie comunità anche in epoche di profondo cambiamento. Non solo producono musica, ma sono anche coinvolte nell’incessante processo di definizione e ri-definizione dell’identità collettiva, contribuendo a disegnare lo spazio pubblico attraverso il suono. Che si tratti di una processione religiosa o civile, la musica guiderà il ritmo, stimolando il gruppo a muoversi da un luogo all’altro come un unico corpo, la banda come un unico strumento. La mancanza di una configurazione statica e il coinvolgimento fisico – ovvero sentirsi parte di un movimento e di un flusso condiviso – incoraggiano la fruizione attiva dell’esperienza musicale. Il contributo si pone l’obiettivo di riflettere circa il legame fra musica ed esperienza collettiva e sull'impatto culturale e sociale delle bande sulle loro comunità.</span></p>Giulia Leccese
Copyright (c) 2023 Giulia Leccese
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2023-12-182023-12-1813843Pas de deux, fenomenologia del movimento reciproco
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<p align="justify"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT">La danza è la ricerca delle possibilità espressive del movimento. Se nel rapporto tra spazio e corpo il ballerino raggiunge la consapevolezza della propria presenza nel mondo, l’autocoscienza in moto può oltrepassare i confini della singolarità. Grazie all’interazione dei corpi di due ballerini, il </span></span><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><em>pas de deux</em></span></span><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"> legifera l’incontro libero dell’</span></span><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><em>Ego</em></span></span><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"> con l’essenza dell’</span></span><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><em>Alter</em></span></span><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT">. I ballerini sacrificano l’autonomia della propria danza, giungendo all’</span></span><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><em>Aufhebung</em></span></span><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"> delle loro identità, il dialogo delle alterità sostiene e ispira il movimento reciproco. Ricerca e allontanamento, tensione e dolcezza, scontro e accoglienza, cedimento e supporto alimentano il moto di costruzione di significato ed emozioni, replicando la struttura del gioco descritto da Eugene Fink: il flusso costante di opposizioni trova armonia, raggiungendo la poiesi semantica. Osservato secondo i criteri della fenomenologia, il passo a due colma la distanza dal </span></span><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><em>Leib</em></span></span><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"> altrui grazie all’interazione con un </span></span><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><em>K</em></span></span><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><em>ö</em></span></span><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><em>rper</em></span></span><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"> eccedente, che impone di essere riconosciuto come personalità collaboratrice. La presenza reciproca non è solo un rapporto estetico, ma la costruzione di un codice comunicativo - la fisicità del movimento - straordinariamente penetrante. È contemporaneamente cifrario e messaggio, artista e pubblico, arte in moto.</span></span></p>Sebastiano Vecellio Salto
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2024-01-222024-01-2214449Movimento
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<p>Riflessioni sul movimento dell'anima</p>Marina Leonardelli
Copyright (c) 2023 Marina Leonardelli
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2023-12-182023-12-181101102Il flusso della vita
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<p>Riflessioni sul movimento dell'anima</p>Adriana Pascalau
Copyright (c) 2023 Adriana Pascalau
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2023-12-182023-12-181103106La ricerca insensata del bene
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<p>racconto</p>Simone Pedrinolla
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2023-12-182023-12-181107110Migrare verso un nuovo inizio
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<p>Il saggio si occupa delle migrazioni, cioè del movimento di persone. In particolare, l'accento verrà posto sui motivi che hanno spinto e spingono tuttora gli individui a spostarsi da un luogo all'altro e si analizzeranno in maniera generale le cause (politiche, economiche, climatiche, belliche) delle migrazioni nella storia</p>Vanessa Planchel
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2023-12-182023-12-1815057Correnti in fuga
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<p align="left"><span style="font-family: EB Garamond, serif;">La parola </span><span style="font-family: EB Garamond, serif;"><em>movimento </em></span><span style="font-family: EB Garamond, serif;">ha nella mia esperienza un collegamento immediato con una storia, quella di Samia Yusuf Omar, velocista somala morta a ventun anni nelle acque del Mediterraneo mentre tentava di raggiungere l’Europa. E’ stato ascoltando la sua vicenda che ho imparato a pormi alcune domande tra le più cruciali e controverse di oggi: si tratta degli interrogativi legati al dibattito esasperato su difesa e accoglienza, protezione e integrazione. Interrogativi che, come ho avuto modo di constatare, trovano nell’attualità risposte aleatorie fin troppo spesso calibrate sul calcolo politico e sulla cieca ostinazione. Ma la realtà, quella dei fatti e non delle parole, sembra invece voler spalancare i miei occhi su un mondo vorticosamente preda di flussi e correnti, incurante delle barriere burocratiche e culturali che gli vengono poste innanzi. Quanto efficaci possono essere gli strumenti che, anziché affrontare le esigenze di spinte sociali dirompenti, si accaniscono in una chiusura ormai quasi anacronistica? </span></p>Nadia Dellantonio
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2023-12-182023-12-1816569Dagli operai di ieri agli studenti di oggi
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<p>Il contributo si occupa della migrazione degli italiani dal Sud al Nord della Penisola, fenomeno esploso negli anni '60 e in parte ancora presente. Particolare attenzione sarà data alle storie di giovani studenti universitari che, dalle regioni meridionali, hanno deciso di trasferirsi a studiare a Trento: anche tramite alcune interviste, si cercherà di capire i motivi che li hanno spinti ad allontanarsi così tanto da casa, come si sono ambientati nella nuova realtà.</p>Dennis Mantovan
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2023-12-182023-12-1815864Studenti in movimento
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<p>L'esperienza degli studenti Erasmus</p>Sergio RolfiMarianna Giuliano
Copyright (c) 2023 Sergio Rolfi
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2023-12-182023-12-1817076Da Aristotele a Copernico
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<p>Con la pubblicazione del <em>De revolutionibus orbium coelestium</em>, nella primavera del 1543, l’astronomo polacco Nicolaus Copernicus diede il via a quella che passerà alla storia come la grande rivoluzione scientifica. Il contributo che Copernico diede a questa fondamentale tappa nel progresso scientifico, fu quello di liberare il pianeta Terra dalla sua perfetta immobilità al centro dell’Universo per osservarlo nella sua perpetua corsa attorno al Sole. Cos’ha significato per gli studiosi rinascimentali l’idea di non trovarsi più al centro dell’Universo ma su una delle tante sfere in movimento attorno al Sole? Quali dubbi e paure spinsero la Chiesa alla condanna di questa nuova visione dell’Universo? A queste e altre domande si cercherà di dare risposta nell’articolo che vi propongo.</p>Luca Novella
Copyright (c) 2023 Luca Novella
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2023-12-182023-12-1817782“La montagna va..”
https://teseo.unitn.it/digiti/article/view/2878
<p>Il "movimento" delle società pastorali alpine sette-ottocentesche, quali transumanze o migrazioni stagionali.</p>Nicola Gabellieri
Copyright (c) 2023 Nicola Gabellieri
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2023-12-182023-12-1818388Zwischen Bewegung und Unbeweglichkeit in der Geschichte der Philosophie
https://teseo.unitn.it/digiti/article/view/2879
<p class="western" align="justify"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="de-DE">Die Bewegung, d.h. das Werden ist ohne Zweifel ein wichtiger Teil unserer Welt. Daran war natürlich auch die westliche Philosophie interessiert, die die Ideen des Seins und des Werdens immer in Frage gestellt hat und hat versucht, rationale Antworten zu geben. In meinem Vortrag möchte ich zeigen, dass es nach dem Denker Parmenides einen ziemlich großen Widerspruch im Rahmen der „Werdenslehre“ gibt: Auf der einer Seite sah man Bewegung als eine bedeutsame Charakteristik der Natur, auf der anderen Seite besitzt das wahre Sein einige perfekte Züge u.a. Bewegungslosigkeit. Schon bei Aristoteles ist diese radikale Entzweiung klar, und sie beeinflusste auch die theoretisch von Aristotelismus geprägten christlichen Denker. Ich möchte dann erörtern, dass der oben erwähnte Widerspruch nicht überwunden wurde, als man in der Neuzeit von der qualitativen zu der quantitativen Wissenschaft kam: Er erhielt bloß eine erneute originalere Form. Außerdem ist es auch bei der hegelschen Metaphysik und Geschichtsphilosophie am Ende der Moderne eine Zusammenhaltung sowohl von Bewegung als auch von Stille zu unterstreichen. Nur im 20. Jahrhundert scheint noch einmal die Frage nach dem Sinn von Sein als grundsätzlicher Teil unserer Philosophie: Man bemerkt aber in Heideggers und Severinos theoretischen Vorschlägen noch einmal gegenteilige Resultate.</span></span></p>Andrea Romano
Copyright (c) 2023 Andrea Romano
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2023-12-182023-12-1818994Paura di muoversi nel tempo
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<p>Movimento e assenza di movimento ne "Il deserto dei tartari" di Dino Buzzati</p>Teresa Friscia
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2023-12-182023-12-18195100