I segni della crisi: l’estetica italiana e la stagione della semiotica
DOI:
https://doi.org/10.15168/palinsesti.11.2830Abstract
Non è facile ricostruire, né tanto meno giudicare gli sviluppi dell’estetica italiana nella seconda metà del novecento e, in particolare, tra gli anni settanta e gli anni ottanta. Tra le diverse discipline filosofiche, l’estetica è probabilmente quella che ha conosciuto la maggior apertura dei suoi margini epistemologici e il più ampio coinvolgimento di oggetti e di ambiti investigati. Ci si potrebbe aiutare, allora, instaurando e seguendo una sorta di parallelismo tra gli sviluppi dell’estetica italiana e gli sviluppi della filosofia italiana in generale, come questo articolo si propone.
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