Intenzionalità e interpretazione: la teoria di Arthur C. Danto e la (s)materializzazione dell’opera d’arte

Autori

  • Luisa Giacobbe

Parole chiave:

Arthur C. Danto, Vincenzo Agnetti, Conceptual Art

Abstract

Contrariamente alla teoria denominata genericamente “formalista” (esistono in realtà vari “formalismi” a seconda del grado di oggettività attribuito all’autonomia del “testo”), Arthur C. Danto ritiene che non si possa pervenire ad una definizione ontologica dell’arte sulla base dei dati percettivi dell’oggetto. Per questa ragione, egli ricorre ad una teoria dell'arte essenzialista ed esternalista che ha suscitato molte obiezioni.Dopo aver vagliato le principali critiche mosse a Danto, il saggio si propone di offrire degli ulteriori controesempi alla sua teoria attingendo dall'ambito dell'Arte Concettuale, dove proprio la “smaterializzazione” dell’opera appare la conseguenza evidente della priorità del concetto rispetto all’oggetto.I casi analizzati -in particolare quello di Vincenzo Agnetti- offrono un rovesciamento del punto di vista adottato da Danto, registrando la crisi dell'autorialità nell'opera e suggerendo la verifica ultima di ogni teoria estetica nel confronto con le proprietà materiali dell'opera d'arte.

 

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Pubblicato

2011-03-23 — Aggiornato il 2024-03-14

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