XY. Studi sulla rappresentazione dell’architettura e sull’uso dell’immagine nella scienza e nell’arte
https://teseo.unitn.it/xy-rivista
<p><em>XY. Studi sulla rappresentazione dell’architettura e sull’uso dell’immagine nella scienza e nell’arte</em> (e-ISSN 2499-8346) è una rivista scientifica annuale che promuove ricerche sul ruolo dell’espressione figurativa come strumento di costruzione e comunicazione della conoscenza.</p>Università degli Studi di Trentoit-ITXY. Studi sulla rappresentazione dell’architettura e sull’uso dell’immagine nella scienza e nell’arte2499-8346Rassegna iconografica
https://teseo.unitn.it/xy-rivista/article/view/3023
<p>.</p>Giovanna Massari
Copyright (c) 2024 XY. Studi sulla rappresentazione dell’architettura e sull’uso dell’immagine nella scienza e nell’arte
https://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0
2024-04-172024-04-177139210310.15168/xy.v7i13.3023Espressioni urgenti tra scienza e società
https://teseo.unitn.it/xy-rivista/article/view/2943
<p>Il saggio è una riflessione sul rapporto tra la visualità e le urgenze che scienza e società spesso vivono. L’assunto che il pensiero si strutturi per immagini e che le immagini guidino il pensiero fa da sfondo a una ricerca che attraversa il mondo della visualità. Grazie alle immagini e al disegno è possibile trovare risposte a questioni irrisolte (Friedrich Kekulé), proporre soluzioni per reagire a urgenze e necessità impellenti (Renzo Piano), ma anche denunciare e sensibilizzare riguardo questioni stringenti (Banksy). Nelle arti visive, la risposta alle crisi ecologiche assume varie forme, da grafici e infografiche che illustrano dati climatici, fino ad opere d’arte in cui l’azione dell’artista si fonde con quella del paesaggio in evoluzione, suscitando riflessioni sul rapporto tra uomo e natura. L’arte come strumento per affrontare le crisi sociali si concretizza in opere di protesta che spesso reinterpretano simboli radicati nell’immaginario collettivo e si esprimono attraverso la street art. Emergono anche iniziative per preservare queste opere tramite archivi digitali. Per comprendere cosa sta accadendo intorno a noi, anche le arti performative operano con sguardi trasversali, spesso rintracciando nelle interazioni tra virtuale e reale, urgenze sociali e ambientali. L’imminenza delle necessità si risolve nei linguaggi dinamici di reinterpretazioni ballettistiche, talvolta proponendo immagini grottesche che amplificano l’impotenza umana di fronte ai drastici cambiamenti epocali. Luci, coreografie sincopate e sperimentazioni in realtà aumentata propongono una molteplicità di sguardi che si integrano nelle gestualità contemporanee, per rivelare soltanto alcune delle possibili performatività urgenti.</p>Irene CazzaroCristina PellegattaStarlight Vattano
Copyright (c) 2024 XY. Studi sulla rappresentazione dell’architettura e sull’uso dell’immagine nella scienza e nell’arte
https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0
2024-03-222024-03-2271381510.15168/xy.v7i13.2943Sulla performance. I caratteri ambientali nel progetto, dalla rappresentazione alla teoria
https://teseo.unitn.it/xy-rivista/article/view/2727
<p>Nell’affrontare l’urgenza di rivedere i disegni architettonici sotto le pressanti richieste di sostenibilità, l’articolo considera i fondamenti teorici sulle prestazioni architettoniche e casi studio specifici, concentrandosi su architetti modernisti e contemporanei il cui lavoro si è impegnato a colmare le preoccupazioni sulla forma in relazione all’efficienza energetica, il comfort termico e il controllo del clima. Il diagramma della sezione, tracciando elementi tangibili e immateriali, emerge come uno strumento essenziale che ha il potere, da un lato, di consentire analisi e critiche e, dall’altro, di proporre e generare approcci progettuali e concetti spaziali rivisti. Per affrontare le attuali questioni socio-ecologiche, il contributo sostiene come si debba ricordare che la sostenibilità ambientale è allo stesso tempo una questione di rappresentazione, culturale e progettuale.</p>Stamatina Kousidi
Copyright (c) 2024 XY. Studi sulla rappresentazione dell’architettura e sull’uso dell’immagine nella scienza e nell’arte
https://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0
2024-03-222024-03-22713264310.15168/xy.v7i13.27272001- Odisea en la Academia: ellas dibujan
https://teseo.unitn.it/xy-rivista/article/view/2733
<p>La construcción de los espacios que habitamos no es neutra, como tampoco lo es la producción de conocimiento: ambos tienen un sentido cultural. El diseño se limita, jerarquiza y valora desde las estructuras de poder androcéntricas y la arquitectura, en realidad, universaliza como neutro un modelo masculino en el que el cuerpo de la mujer y el de las minorías están ausentes, reprimidos y olvidados. La pretensión objetiva científica y técnica ha dominado los procesos de proyecto desde las escuelas a través de un dibujo para el diseño y la construcción de los espacios. Desde la segunda mitad del siglo XX, esta representación codificada de la arquitectura<br />ha ido evolucionando a un instrumento de análisis, interpretación, comunicación e incluso crítica, convirtiéndose en el medio a través del cual poder expresar sin palabras una<br />oposición a lo establecido. En ocasiones, camufladas en proyectos fin de estudios surgen desde la propia Academia “otras” arquitecturas. Emergen desde el deseo común de transformar la realidad que les rodea, desde la resistencia, muchas veces desde el género. Estos otros discursos que plantean nuevas formas de operar en el espacio requieren otros procedimientos gráficos: proyectamos lo que podemos dibujar. En marzo de 2001, la arquitecta Izaskun Chinchilla presentó su proyecto fin de carrera (PFC) en la Escuela Técnica Superior de Arquitectura de Madrid (ETSAM). Bajo el título de <em>Proyecto para la reforestación artificial del parque de Retiro</em><br /><em>de Madrid</em> defendió una enorme y densa producción gráfica híbrida que fundía lo artesanal, lo digital, lo intuitivo y lo científico, y que anticipaba un imaginario más que humano ilustrado por unas arquitecturas menores ecofeministas.</p>Atxu AmannPurificación BautisteJosetxu Canovas
Copyright (c) 2024 XY. Studi sulla rappresentazione dell’architettura e sull’uso dell’immagine nella scienza e nell’arte
https://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0
2024-03-222024-03-22713446110.15168/xy.v7i13.2733La cartografía fenomenológica como apropiación de lo habitado: Talleres Género y Ciudad en Málaga, España
https://teseo.unitn.it/xy-rivista/article/view/2858
<p>El caso de estudio de talleres Género y Ciudad, desarrollados entre el 2011 y 2015 por el Ayuntamiento de Málaga (España), es un ejemplo de cómo la representatividad real permite la apropiación de la ciudad por parte de quienes participan en ella. Para ello, es primordial partir de un enfoque de dimensión de género para poder conocer la ciudad. La cartografía colaborativa <em>in situ</em> se presenta como metodología para el reconocimiento de los espacios cotidianos. Los primeros resultados propiciaron el debate sobre los problemas que ocurren en la ciudad, partiendo de la identificación de las dificultades individuales, para contextualizarlos en el barrio y en el espacio habitado. La representación de estos problemas es fundamental, pues el dibujo tiene la capacidad de nombrar. La idea de “lo que no se nombra no existe”, se traslada al dibujo. Lo que no se dibuja, no existe. El dibujo normativo del planeamiento trata aspectos como la tipología, la edificabilidad, la relación entre lleno y vacío, o la definición de lo público y lo privado. Pero las cuestiones cualitativas cotidianas como el miedo, la confusión, la incomodidad por la suciedad, el vacío de un solar abandonado o la soledad de las zonas productivas fuera del horario laboral, no se reproducen en ninguna planimetría y, por tanto, no forman parte del debate culto disciplinar. Este hecho favorece el proceso de privatización de los efectos negativos de la ciudad en las personas. Los resultados finales permitieron demostrar que el dibujo de cartografías colaborativas ayuda a visibilizar y nombrar los problemas. Y además se permite generar un sentimiento de pertenencia y de empoderamiento entre el vecindario de los barrios.</p>Susana García BujalanceElena Enciso MartínezFrancisco José Chamizo Nieto
Copyright (c) 2024 XY. Studi sulla rappresentazione dell’architettura e sull’uso dell’immagine nella scienza e nell’arte
https://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0
2024-03-222024-03-22713627110.15168/xy.v7i13.2858Disegnare lo spazio, dare spazio ai valori
https://teseo.unitn.it/xy-rivista/article/view/2972
<p>.</p>Giovanna MassariPatrizia Tomio
Copyright (c) 2024 XY. Studi sulla rappresentazione dell’architettura e sull’uso dell’immagine nella scienza e nell’arte
https://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0
2024-03-222024-03-2271310.15168/xy.v7i13.2972Editoriale
https://teseo.unitn.it/xy-rivista/article/view/2971
<p>.</p>Giovanna MassariRoberto de Rubertis
Copyright (c) 2024 XY. Studi sulla rappresentazione dell’architettura e sull’uso dell’immagine nella scienza e nell’arte
https://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0
2024-03-222024-03-227134710.15168/xy.v7i13.2971