«Caciando per gustar»
Viaggio sensoriale nel XIV secolo
Abstract
Di fronte all’esecuzione di una composizione poetico-musicale, un ascoltatore si aspetterà di essere stimolato per lo più dal punto di vista uditivo. Tuttavia, in questa caccia risalente alla fine del XIV secolo, Zachara sollecita nello spettatore tutti e cinque i sensi, portando così in vita una scena di mercato della Roma di fine Trecento, donandoci un’immagine talmente vivida da permetterci di vedere, toccare, odorare, ascoltare e addirittura gustare quanto descritto. In questo lavoro si analizzeranno, pertanto, gli espedienti sensoriali utilizzati dal poeta, e cantore, dal punto di vista testuale e musicale. Attraverso questa analisi, si dimostrerà quindi l’importanza del rapporto tra testo e musica nel restituire all’ascoltatore non solo un’esperienza completa dell’opera, ma anche, in questo caso, un testo di senso compiuto. Si evidenzierà inoltre, come la performance canora permetta, a differenza di una semplice lettura del testo, di non affrettare le parole o accavallare le frasi, trasformando così il trambusto e la confusione in armonia. Potendo “masticare” i versi, infatti, si ha la sensazione di gustare davvero le delizie del mercato descritto da Zachara, di odorare realmente la scena, di poter toccare con mano le bancarelle, di vedere la gente affrettarsi a concludere un affare e di sentire le voci di richiamo dei mercanti come se ci trovassimo immersi nella scena e catapultati indietro nel tempo.
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