Occhio all’anima!
I cinque sensi secondo Alberto Savinio
Abstract
Scrittore surrealista ma di un surrealismo tutto suo, Alberto Savinio segue le tracce dei sensi per rivelare la psiche. Il surrealismo che cerca di far emergere l’anima valorizza non il linguaggio verbale e razionale, ma quello irrazionale legato ai sensi. In La nostra anima la figura di Psiche diventa plastica a tal punto da presentarsi come manichino fatto di carne, con i suoi ricordi, la sua voce e i suoi odori. Chi più di Psiche, poi, può parlare di quella vista che è stata la sua condanna nel mito antico? La vista appare come senso dello scioglimento dell’enigma: fino a quel momento, servita da servitori invisibili, racconta delle parole sentite, del gusto e del profumo delle pietanze consumate, dei piaceri dell’amore e tutto ciò mette in moto la sua immaginazione che disegna le fattezze del misterioso marito. Quando poi si accende la curiosità delle sorelle, sente il bisogno impellente di vedere colui che prima aveva solo potuto ‘percepire’ con gli altri suoi sensi. La volontà di vedere è soprattutto il bisogno di avere prova o meno dell’esattezza delle immagini costruite dalle sue percezioni. Anche Psiche, che rappresenta la nostra anima, ha bisogno di vedere.
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