I cinque sensi nei testi del diritto
Analisi su due banche dati
Abstract
Nel contributo, partendo dalle risorse delle banche dati di IGSG CNR, si esamineranno le parole relative ai cinque sensi, verificandone la presenza negli archivi digitali, la loro consistenza numerica e per una di esse – ‘vista’ – il significato assunto in quei documenti tipici quali sono i testi giuridici. In particolare le banche dati LGI (Lessico Giuridico Italiano) e LLI (Lingua Legislativa Italiana), liberamente disponibili in Rete, documentano la storia della lingua giuridica dal X al XX secolo. Una prima indagine ha mostrato che la parola ‘olfatto’ non è presente negli archivi, mentre le parole ‘gusto’ e ‘tatto’ sono presenti, rispettivamente, in uno e in tre record. La ricerca per i lemmi ‘udito’ e ‘vista’ ha invece restituito molti documenti: ‘udito’ è presente in 121 record e ‘vista’ in 344, segno evidente della maggiore rilevanza di questi due sensi dell’essere umano nell’esperienza giuridica. Il manoscritto si concentrerà in particolare sulla presenza del lemma ‘vista’ e sui suoi significati nei documenti in cui la parola è attestata, che vanno dal 1376 (Bensa, Francesco di Marco da Prato. Notizie e documenti sulla mercatura italiana del secolo XIV, Milano, Treves, 1928) al 1965 (Berri, Formulario civile e commerciale secondo il vigente codice
civile, 1965).
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