Mallarmé e Debussy

Un percorso tra i sensi attraverso il Simbolismo francese

Autori

  • Francesca De Mola Università di Trento

Abstract

Con lo scopo di creare un brano musicale da far ascoltare prima della lettura dell’ecloga Après-midi d’un faune del poeta Stéphane Mallarmé, Claude Debussy compose il Prèlude à l’après-midi d’un faune al fine di anticipare l’atmosfera del testo di Mallarmé. Un caldo e soleggiato pomeriggio fa da sfondo alle vicende di un fauno alle prese con la visione sfocata di alcune ninfe. Se si tratti di un’esperienza realmente avvenuta o solo sognata, non sarà mai esplicitato dal poeta, la cui intenzione è restituire una dimensione nascosta del reale a cui non si può accedere tramite i cinque sensi, sospesa tra realtà e sogno. Delineando un percorso colmo di sovrapposizioni tra musica e poesia, tra il senso della vista e il senso dell’udito, l’intento dell’articolo è indagare il nesso tra la musica di Debussy e l’ecloga di Mallarmé, con una particolare attenzione al clima culturale dell’epoca: il Simbolismo in Francia negli ultimi due decenni del XIX secolo. Entrambe le opere colgono e declinano a proprio modo il cardine del Simbolismo francese: la convinzione che dietro la realtà percepibile attraverso i cinque sensi si celi un’altra dimensione più profonda a cui si può giungere solo tramite l’arte, l’immaginazione, l’intuizione.

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Pubblicato

2024-12-18

Fascicolo

Sezione

Storie e culture