Linea dritta e linea curva
Metafore dell’esistenza umana
Abstract
Il concetto di linea si manifesta in molteplici forme nella nostra esperienza: confine e separazione, ma anche percorso e possibilità. Nella sua rigidità, la linea dritta è simbolo di ordine e prevedibilità, mentre la linea curva, imprevedibile, racconta la flessibilità e il caso. Il film Match Point di Woody Allen rende visibile questa tensione: la rete da tennis è la linea di confine tra il successo e il fallimento, dove il destino si gioca su un rimbalzo incontrollabile. Attraverso riferimenti culturali, dalla linea della fortuna sulla mano di Corto Maltese, che incisa con un rasoio diviene un gesto di autodeterminazione contro il fato, fino alla poesia misteriosa presente ne I detective selvaggi di Roberto Bolaño, questo contributo manoscritto esplora la linea come struttura simbolica della vita: tra stabilità e mutamento, tra volontà e fatalità. Ricordando l’iconica figura animata de La Linea di Cavandoli, anche il disegno stesso testimonia questa dicotomia: nel tentativo di tracciare una linea perfetta, la mano umana spesso produce curve involontarie, segno di una traiettoria mai del tutto prevedibile. Questa riflessione visiva e letteraria ci invita a interrogarci sulla nostra relazione con il destino: siamo noi a disegnare la nostra linea o è il caso a curvarla?
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Copyright (c) 2025 Sara Ermini, Matteo Théodule

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