Dall'erudizione al gusto. Cesarotti professore e teorico della traduzione

Autori

  • Maddalena La Rosa Università degli Studi di Milano

Parole chiave:

Melchiorre Cesarotti, traduzione letteraria, teoria della traduzione, letteratura greca, fortuna dei classici, Illuminismo

Abstract

Quando nel 1768 viene nominato alla cattedra di lingua greca ed ebraica presso l’Università di Padova, Melchiorre Cesarotti è ormai considerato uno dei più autorevoli rappresentanti in Italia del partito modernista nella querelle des anciens et des modernes, grazie alla fortuna della prima edizione delle Poesie di Ossian del 1763. Da quel momento il suo anticlassicismo si converte in una battaglia contro gli eccessi dell’erudizione accademica e porta a un innovativo programma scolastico, basato sui contemporanei modelli illuministi (primo fra tutti, le Observations sur l’art de traduire di d’Alembert) e rivolto soprattutto a una nuova categoria di pubblico trasversale, gli uomini di gusto. L’articolo si propone di delineare i termini del riformismo cesarottiano nell’insegnamento universitario della lingua e letteratura greca, percorrendo le dichiarazioni teoriche contenute nel primo e sesto tomo dell’edizione di Demostene (1774-1778) e nel Ragionamento preliminare al Corso ragionato di letteratura greca (1781), nonché in testi collaterali come la Lettera ai signori Riformatori dello Studio di Padova (1774) e il Piano ragionato di traduzioni dal greco (di datazione incerta): tramite l’analisi di questi testi il contributo ambisce ad approfondire la conoscenza di una figura di primo rilievo nel Settecento italiano tanto nella sua opera di mediazione culturale quanto nella storia degli studi classici.

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Pubblicato

20-01-2020

Come citare

La Rosa, M. (2020). Dall’erudizione al gusto. Cesarotti professore e teorico della traduzione. Ticontre. Teoria Testo Traduzione, (12), 429–447. Recuperato da https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/1153

Fascicolo

Sezione

Teoria e pratica della traduzione