https://teseo.unitn.it/ticontre/issue/feed Ticontre. Teoria Testo Traduzione 2024-12-31T18:20:16+00:00 Pietro Taravacci redazione@ticontre.org Open Journal Systems <p>La rivista <em>Ticontre. Teoria Testo Traduzione</em> (ISSN 2284-4473) nasce dall’esigenza di fornire una piattaforma di discussione aperta, che proponga una riflessione sul testo letterario allo stesso tempo innovativa e attenta agli elementi che compongono il centro delle tradizioni critiche dell’area europea e americana.</p> https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2801 Relitti di un naufragio 2024-05-08T15:34:30+00:00 Elena Coppo elena.coppo9591@gmail.com <p>Il saggio propone innanzitutto una panoramica delle traduzioni dell’opera di Stéphane Mallarmé – e in particolare delle <em>Poésies</em> – pubblicate in Italia dalla fine del XIX secolo agli inizi del XXI, presentando i dati che sono stati raccolti e che vengono mano a mano inseriti nel repertorio bibliografico online TRALYT. Nella seconda parte, dedicata all’analisi testuale, vengono prese in esame le traduzioni di due brevi poesie di Mallarmé (<em>Brise marine</em> e <em>A la nue accablante tu</em>) pubblicate nel secondo Novecento da Luigi De Nardis, Luciana Frezza, Patrizia Valduga e Adriano Guerrini, con l’obiettivo di illustrare e di confrontare alcune delle strategie linguistiche e stilistiche adottate dai traduttori.</p> 2024-12-31T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2024 Elena Coppo https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/3019 Der umwerfende Sänger 2024-06-19T08:48:08+00:00 Giovanni Giri giovanni.giri@unifi.it <p>Nel 1983, tre anni dopo la morte di Gianni Rodari, l’editore austriaco Jugend &amp; Volk pubblica <em>Hilfe, Benjamin singt! Abenteuer eines umwerfenden Sängers</em>, terza versione in lingua tedesca, in ordine cronologico, del suo romanzo-favola <em>Gelsomino nel paese dei bugiardi</em>, edito in Italia nel 1958 da Editori Riuniti. La traduzione austriaca segue quella del 1961 di Egon Wiszniewsky per Kinderbuchverlag di Berlino e la versione del 1966 di Ruth Wright per Thienemann Verlag di Stoccarda. È pertanto la prima e unica a essere pubblicata postuma. La versione Jugend &amp; Volk, firmata da Hilde Leiter, presenta rispetto alle altre numerose anomalie a vari livelli: traduttivo, linguistico, strutturale. Il contributo tratteggia in una breve introduzione la ricezione delle opere di Rodari nei paesi di lingua tedesca, con particolare riferimento a <em>Gelsomino nel paese dei bugiardi</em> e agli altri romanzi-favola dell’autore. Il corpo del contributo analizza la resa della traduttrice in chiave linguistica, semantica e più in generale traduttologica, considerando le deformazioni principali e ponendole a confronto, laddove necessario, con le versioni precedenti, oltre che con l’originale rodariano. Nell’analisi verranno poste continuamente domande sugli atteggiamenti della traduttrice nei confronti dei problemi posti dal testo italiano, nel tentativo di individuare scelte ricorrenti e tendenze divergenti o convergenti radicate, tanto di natura inconsapevole quanto frutto di scelte volute, talora al limite della riscrittura. La conclusione si propone di ricostruire la posizione del testo tedesco di Hilde Leiter nella «microcostellazione» dei <em>Gelsomini</em> in lingua tedesca, tanto in termini di manifestazione traduttiva quanto nell’ambito della ricezione rodariana nell’area germanofona.<br><br></p> 2024-12-31T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2024 Giovanni Giri https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/3014 Tradurre linguaggi argotici 2024-04-13T10:31:19+00:00 Ilaria Vitali ilaria.vitali@unimc.it <div> <p class="Abstractarticolo">L’articolo propone di contribuire alla complessa riflessione sulla traduzione dell’argot, attraverso l’analisi delle diverse rese possibili del <em>verlan</em>. Basato sulla permutazione sillabica, questo particolare tipo di linguaggio argotico viene utilizzato da tempo in molti testi letterari con scopi diversi. <span class="contentpasted0">Partendo da un corpus di romanzi contemporanei, scelti per la loro rappresentatività, si propone qui l’analisi delle principali strategie traduttive che si riscontrano nei testi editi</span>. O<span class="contentpasted0">biettivo non è quello di prescrivere soluzioni, né di procedere a una critica distruttiva</span><span class="contentpasted0"> delle scelte effettuate, ma piuttosto quello di considerare i progetti traduttivi all’interno dei loro contesti editoriali, condividendo alcune riflessioni per offrire ulteriori spunti e proposte di ricerca in un campo che rimane ampiamente da dissodare.</span></p> </div> 2024-12-31T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2024 Ilaria Vitali https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/3013 Nel laboratorio del poeta 2024-07-11T07:50:05+00:00 Riccardo Sturaro riccardo.sturaro@unistrapg.it <div> <p class="Abstractarticolo">L’articolo si propone di gettare luce nel laboratorio creativo di Mario Luzi e di pubblicare due sue poesie rimaste finora del tutto inedite. Il primo paragrafo presenta sinteticamente le modalità attraverso cui l’autore componeva le proprie opere e gli strumenti sui quali avveniva tale elaborazione: quaderni, taccuini e block-notes, conservati ora all’Archivio Contemporaneo Alessandro Bonsanti del Gabinetto Vieusseux di Firenze. Nel secondo paragrafo viene preso in considerazione uno di questi scartafacci e descritto analiticamente, tanto nel suo aspetto materiale, quanto nei suoi contenuti. Il terzo e il quarto paragrafo, infine, sono dedicati agli inediti, intitolati, rispettivamente &nbsp;<em>è&nbsp;</em><em>in cielo o in terra</em> ed <em>Excursus</em>. Ciascuna delle due poesie viene pubblicata, accompagnata da una nota filologica e da un commento critico, volto a inserirla nel contesto della produzione luziana.</p> </div> 2024-12-31T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2024 Riccardo Sturaro https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/3012 I cani del Sinai di Franco Fortini: un profilo stilistico 2024-05-16T08:51:46+00:00 Alessandra Perongini alessandra.perongini@phd.unipd.it <p>Il saggio propone una lettura stilistica de <em>I cani del Sinai </em>di Franco Fortini (1967). Si discuterà dapprima la complessa questione del genere letterario del libro, che unisce invettiva, autobiografismo, diarismo e saggismo all’interno di una forma organica, ma non catalogabile secondo criteri univoci. In secondo luogo si osserveranno i due distinti modelli di sintassi che attraversano il libro: l’uno secco, telegrafico e a tendenza nominale; l’altro lungo e ricco di incisi. Sul versante tematico e lessicale, si guarderà alla presenza diffusa dei verbi di memoria e di conoscenza e di una sfera semantica legata alla colpa e alla vergogna. Nell’ultima parte del saggio verranno quindi analizzate le forme di ripetizione insieme alle figure della <em>correctio </em>e dell’enumerazione, discutendo le funzioni che di volta in volta queste assumono nel testo.</p> 2024-12-31T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2024 Alessandra Perongini https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/3010 «Im Scheinwerfer der Abreise» 2024-11-28T16:46:29+00:00 Chiara Maciocci chiara.maciocci@uniroma1.it <div><span lang="EN-US">Il presente contributo è volto ad analizzare parte della produzione poetica della germanista e comparatista Lea Ritter Santini (1928-2208), a partire dalla raccolta poetica pubblicata da quest’ultima nel 1986 sulla rivista tedesca «Akzente», intitolata <em>Fremdenschein </em>e mai tradotta in italiano, se non in via amicale e ufficiosa dalla scrittrice Fabrizia Ramondino. Nel tentare di restituire un’analisi tematica di <em>Fremdenschein</em>, si farà riferimento al genere della poesia dell’esilio e si mostrerà come la silloge di Lea Ritter Santini si inserisca a pieno titolo in quest’ultima, nel suo dare parola all’esperienza dello sradicamento e della rinegoziazione continua di sé tra i confini di uno spazio e di una storia dissestati. Si tenterà inoltre di mettere in luce le tracce, disseminate da Lea Ritter Santini nella sua poesia sotto forma di figure e tipi, del lavoro sulle letterature, e soprattutto sulla letteratura tedesca e italiana, da lei condotto in ambito accademico; tra queste verrà isolata soprattutto la figura ebraica dello <em>Schlemihl</em>, ripresa da Adelbert von Chamisso, Rahel Varnhagen e Hannah Arendt e posta dall’accademica al centro della sua poesia, come metafora elettiva del vivere sul margine tra i mondi e le lingue.&nbsp;</span></div> 2024-12-31T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2024 Chiara Maciocci https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2975 Raccontare il caso di cronaca, ripensare il true crime book 2024-10-09T14:03:58+00:00 Gloria Scarfone gloriascarfone@gmail.com <div> <p class="Abstractarticolo">Il saggio riflette sul genere del <em>true crime book</em> a partire da alcuni libri italiani pubblicati nell’ultimo decennio: <em>Elisabeth</em> (2011) di Paolo Sortino, <em>La scuola cattolica </em>di Edoardo Albinati (2016), <em>La città dei vivi</em> di Nicola Lagioia (2020) e<em> Il capro </em>di Silvia Cassioli (2022). Dopo una breve premessa storiografica, metodologica e terminologica sul genere, i quattro testi vengono analizzati attraverso l’individuazione di quattro “dominanti” (finzione, narrazione, saggismo e retorica), nel tentativo di rispondere ad alcune domande: cosa significa raccontare il caso di cronaca oggi? A che esigenza rispondono questi libri? Che tipo di verità riescono a dire? Come si appropriano, come rielaborano e come riscattano la brutalità del veramente accaduto? Quali sono gli esiti stilistici di questa appropriazione?</p> </div> 2024-12-31T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2024 Gloria Scarfone https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2838 Le pagine più belle o le più facili? 2024-08-21T15:04:14+00:00 Luca Chiurchiù l.chiurchiu@hotmail.it <p>L’articolo, strutturato in note tra loro collegate, vuole offrire una prima panoramica su quella che abbiamo voluto chiamare letteratura del distacco. Si tratta di un filone letterario, sempre più definito e sempre più diffuso in Italia, composto di testi memoriali incentrati sul racconto di una perdita e del lutto conseguente ad essa. Tale filone, che si sviluppa in un’epoca fortemente influenzata dall’immaginario della morte e dal paradigma vittimario-testimonale, va ricondotto al vasto alveo delle life narratives, sebbene conservi delle caratteristiche affatto proprie, a livello formale e tematico. Il contributo cerca di indagare entrambi i livelli attraverso l’analisi di alcuni campioni reputati rappresentativi. Ciò che emerge da questa analisi è la forte vocazione metaletteraria di questi testi, la cui lettura critica può offrire un nuovo sguardo sul modo di concepire la parola letteraria oggi in Italia.</p> 2024-12-31T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2024 Luca Chiurchiù