Ticontre. Teoria Testo Traduzione https://teseo.unitn.it/ticontre <p>La rivista <em>Ticontre. Teoria Testo Traduzione</em> (ISSN 2284-4473) nasce dall’esigenza di fornire una piattaforma di discussione aperta, che proponga una riflessione sul testo letterario allo stesso tempo innovativa e attenta agli elementi che compongono il centro delle tradizioni critiche dell’area europea e americana.</p> it-IT redazione@ticontre.org (Pietro Taravacci) tirinanzi@gmail.com (Carlo Tirinanzi De Medici) Fri, 30 Dec 2022 00:00:00 +0000 OJS 3.3.0.8 http://blogs.law.harvard.edu/tech/rss 60 L’ambiguità della questione femminile nell’Orlando furioso https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2267 <p align="justify"><span style="font-family: EB Garamond 12 Regular, serif;"><span style="font-size: small;">L’intento di questo lavoro è l’interpretazione del personaggio Marfisa nell’<em>Orlando furioso</em>. Si articola lungo due direttrici a cui corrispondono due sezioni: la prima è dedicata all’analisi del personaggio, la seconda invece allo studio degli interventi extra-diegetici del narratore sulla tematica femminile. Queste due linee, che saranno tenute in un primo momento parallele, verranno poi fatte incontrare nella parte conclusiva dello studio per proporre un’interpretazione complessiva dell’atteggiamento del narratore nei confronti delle donne all’interno del poema, atteggiamento sempre oscillante tra la serietà grave e la risata leggera, tra la condanna, la presa in giro e la lode. Questa ambiguità ironica, come si vedrà, risponde più a motivi estetici che ideologici: è da ricondurre infatti a quel principio di armonia compensativa su cui si fonda l’intera opera.</span></span></p> Paolo Cerutti Copyright (c) 2022 Paolo Cerutti https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2267 Sat, 14 Jan 2023 00:00:00 +0000 Avventure teatrali di Jacopo Ortis https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2258 <p>L’intervento intende soffermarsi su tre trasposizioni teatrali delle <em>Ultime lettere di Jacopo Ortis</em> di Ugo Foscolo, risalenti alla prima metà dell’Ottocento: <em>Jacopo Ortis, dramma tragico in cinque atti</em> (1812) del nobile napoletano Giovanni Carlo Cosenza, <em>Jacopo Ortis, dramma</em> (1822) del genovese Francesco Trucco, condiscepolo universitario di Mazzini, e <em>Jacopo e Teresa</em> (1832) del toscano Luigi Barsanti. Dopo aver ricostruito le motivazioni sottese al giudizio, espresso dal letterato zantiota, circa la non teatrabilità del suo romanzo, ci interrogheremo su come il passaggio a una modalità drammatica abbia modificato l’ipotesto di riferimento.</p> Matilde Esposito Copyright (c) 2022 Matilde Esposito https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2258 Sat, 14 Jan 2023 00:00:00 +0000 Potere, ambizione personale, velleità politiche ne Il Cesare di Orlando Pescetti https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2256 <p>La figura di Giulio Cesare, spesso criticata nel Rinascimento, viene ripresa nella tragedia <em>Il Cesare</em> di Orlando Pescetti (1594). Lo scrittore, che dedica l’opera ad Alfonso II, non porta in scena un inno alla repubblica o all’impero, bensì un dramma equidistante. Pescetti, in un continuo rinvio analogico al suo presente, mostra i limiti della società romana e della politica del tempo, contraddistinta dalla velleità dei cesaricidi, dagli interessi privati di Marco Antonio, dalla smania di potere di Cesare.</p> <p>&nbsp;</p> Matteo Bosisio Copyright (c) 2023 Matteo Bosisio https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2256 Sat, 14 Jan 2023 00:00:00 +0000 Fissare «a lungo, sempre più a lungo» https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2265 <p>La poesia di De Angelis è andata definendosi fin da subito su pochi eterni ritorni – ritorni che hanno, prevedibilmente, carattere ossessivo e che insistono sul mito dell’adolescenza agonistica, l’evidenza satura del presente e lo spavento della fine. Il ritorno si configura, da un lato, come persistenza delle stesse immagini e degli stessi luoghi e personaggi in raccolte anche molto lontane nel tempo, e dall’altro come tendenza a scrivere poesie dense di figure iterative. A partire dalla lettura di <em>Linea intera, linea spezzata</em>, l’ultima raccolta pubblicata nel 2021 e particolarmente interessata dal fenomeno iterativo, si intende offrire qui un primo sguardo complessivo su usi e tipologie delle ripetizioni negli ultimi libri di De Angelis: <em>Tema dell’addio</em> (2005), <em>Quell’andarsene nel buio dei cortili </em>(2010) e <em>Incontri e agguati </em>(2015).</p> <p> </p> <p>De Angelis' poetry has been defined by a few eternal returns - returns that have, predictably, an obsessive character and that subsist on the myth of agonistic adolescence, the saturated evidence of the present and the fear of the end. On one hand, the return takes the form of images, places and characters that are in different collections very distant in time, on the other, of a tendency to write poems dense with iterative figures. Starting with the reading of <em>Linea intera, linea spezzata</em>, the last collection published in 2021 and particularly affected by the iterative phenomenon, we intend to offer here a first overall look at the uses and typologies of repetitions in De Angelis’ latest books: <em>Tema dell’addio</em> (2005), <em>Quell’andarsene nel buio dei cortili </em>(2010) and <em>Incontri e agguati</em> (2015).</p> Agnese Pieri Copyright (c) 2022 Agnese Pieri https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2265 Sat, 14 Jan 2023 00:00:00 +0000 Fuga dal paradiso e abiura dell'innocenza https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2270 <p>Il saggio esamina l’ultimo grande romanzo di Elsa Morante come una specie di riscrittura del Paradise Lost di Milton in chiave post-freudiana. Il protagonista, Manuel, &nbsp;ha conosciuto o creduto di vivere in una condizione paradisiaca di simbiosi con la madre, Aracoeli. Questa simbiosi è durata però poco e da quel paradiso Manuel è stato scacciato traumaticamente, diventando un infelice. Tanto più infelice perché impossibilitato a dimenticare quel ricordo-sogno che è stata la sua infanzia. Da allora in poi il protagonista cerca disperatamente, assurdamente di ripristinare quella condizione paradisiaca, tentando di riconnettersi immaginariamente al fantasma indimenticabile di una madre che nel frattempo è morta. L’impresa è destinata a fallire ma incredibilmente quel fallimento mette capo in extremis a una nuova e “miracolosa” speranza, questa volta mediata dalla figura del padre, una figura che era stata originariamente respinta e discreditata e che alla fine viene ritrovata e per così dire salvata. Grazie a questo ideale ricongiungimento Manuel potrà finalmente abiurare la sua fede distorta nel fantastico e perduto paradiso materno e immaginare un’accettazione della sua condizione di essere umano dolente ma riconciliato con il mondo. L’ipotesi del saggio è che dunque <em>Aracoeli</em> non sia tanto e soltanto il racconto di una lunga ossessione individuale, &nbsp;bensì il racconto struggente di una possibile liberazione dai fantasmi del passato che impedivano al protagonista di amare la vita “com’è”; &nbsp;di un possibile nuovo patto con una figura paterna recuperata attraverso la compassione. In definitiva il racconto della vicenda di Manuel è un po’ l’allegoria di una possibile riconquista non del paradiso ma del reale perduto, che ha una portata di carattere generale, e cioè che ci parla di un bisogno che dall’anno di pubblicazione del romanzo non ha fatto che crescere.</p> Stefano Brugnolo Copyright (c) 2023 Stefano Brugnolo https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2270 Sat, 14 Jan 2023 00:00:00 +0000 Come leggere un'onda https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2266 <p style="font-weight: 400;">L’articolo propone un’analisi del racconto <em>Lettura di un’onda</em>, testo di apertura di <em>Palomar</em> di Italo Calvino (1983)<strong>.&nbsp; </strong>Lo scopo è mostrare come, anche a fronte di una resa letteraria molto efficace dell’esperienza sensibile, la questione del metodo prenda progressivamente il sopravvento, denunciando i principali nodi di problematicità epistemologica della descrizione. L’articolo, prende le mosse dall’analisi del brano, letto sullo sfondo – e come esempio paradigmatico – dell’intera raccolta<em>. </em>Attraverso la lettura analitica del racconto, condotta anche tenendo conto di alcune varianti d’autore,&nbsp; si intende mostrare come l’ideale di esattezza descrittiva tenti di prendere forma sulla pagina scritta, soffermandosi soprattutto sull’analisi di alcune <em>corretiones</em> interne al testo. Infine, attraverso un confronto con la produzione saggistica dell’autore, si mostra come la scrittura calviniana, declinata nelle diverse forme di descrizione, racconto e meditazione, tenti di aggirare lo scacco gnoseologico, cercando di rappresentare la complessità e la mutevolezza del reale. &nbsp;</p> Agnese Macori Copyright (c) 2023 Agnese Macori https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2266 Sat, 14 Jan 2023 00:00:00 +0000 Le Tentazioni di Babele https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2283 <p>L’articolo prende avvio dal riconsiderare il Mito di Babele e le sue interpretazioni (Zumthor, Derrida, Steiner, tra gli altri), specie al riguardo della ricezione ebraica (Di Cesare), per affrontare il rapporto tra lingua madre e multilinguismo, a partire dal <em>memoir</em> metanarrativo <em>Chut: Histoire d’une </em><em>enfance</em> dell’autore franco-americano Raymond Federman. Si sottolinea, attraverso una riflessione sulla condanna ma anche sulla risorsa del multilinguismo, il legame tra esperienza della lingua ed esperienza del male, presentata in Federman come snodo per una particolare letteratura testimoniale della Shoah. Nel contesto di un approccio postmonolingue (Yildiz) – che permette di rivedere anche il rapporto tra la traduzione e la sua ‘lingua pura’ (nel Benjamin commentato da Berman) – si analizza l’infanzia linguisticamente diasporica raccontata nel romanzo di Federman – e con essa la stessa condizione dell’essere scrittore ebreo – tracciando affinità con altre due opere fondamentali della diaspora letteraria ebraica multilingue del Novecento: <em>Die gerettete Zunge </em>di Elias Canetti e <em>Call it sleep</em> di Henry Roth.</p> Alessandro Raveggi Copyright (c) 2023 Alessandro Raveggi https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2283 Sat, 14 Jan 2023 00:00:00 +0000 Il Sereni perduto https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2261 <p>Questo articolo presenta la traduzione di Vittorio Sereni di <em>Up at La Serra </em>di Charles Tomlinson, precedentemente ritenuta perduta. Il testo viene studiato nel contesto del più ampio dibattito sulla ritraduzione che ha animato gli studi di traduttologia degli ultimi anni. La (ri)scoperta della traduzione non solo ci aiuta ad avere una comprensione più completa della produzione di Sereni, ma modifica anche lo scenario della ricezione e traduzione di Charles Tomlinson in Italia. L’articolo mostra dunque l’importanza della considerazione dei materiali di archivio all’interno del dibattito sulla ritraduzione.</p> <p> </p> Anna Saroldi Copyright (c) 2022 Anna Saroldi https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2261 Sat, 14 Jan 2023 00:00:00 +0000 «Ah sta èstasicuà». Meneghello traduttore di Donne https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2262 <p class="p1"><span class="s1">Questo articolo propone uno studio dell’inedita trasposizione vicentina di <em>The Extasie</em> di John Donne realizzata da Luigi Meneghello. Si tratta di uno di quei <em>tormenti linguistici</em> che sono infine stati esclusi dal volume <em>Trapianti</em> (Rizzoli, 2002) e rimasti allo stadio di stesure manoscritte, conservate presso il Fondo Meneghello del Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei dell’Università di Pavia. All’interno dell’articolo viene pubblicato il testo della traduzione e viene condotta una sua prima analisi, mettendone in luce le varie fasi di elaborazione e soffermandosi sulle modalità libere attraverso le quali Meneghello adatta la lingua, la semantica e il metro del testo originale al sistema culturale e linguistico vicentino, ampliando anche – in un movimento bidirezionale – le potenzialità espressive del dialetto, che si rinnova nell’interazione con il linguaggio poetico di Donne e si arricchisce di neologismi e calchi dall’inglese.</span></p> Noemi Nagy Copyright (c) 2023 Noemi Nagy https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2262 Sat, 14 Jan 2023 00:00:00 +0000 Quasi cursores vitai lampada tradunt https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2259 <p>In questo lavoro sono indagate le modalità e le intenzioni dell’esperienza traduttiva di Milo De Angelis intorno al <em>De rerum natura</em> di Lucrezio. Nella prima parte della ricerca si proporrà il confronto tra un brano lucreziano tradotto dalla redazione di <em>Niebo</em>, rivista quadrimestrale di poesia, diretta per tre anni da De Angelis, con una traduzione successiva ad opera del solo De Angelis, mettendo in luce l’evoluzione da una resa complessivamente fedele all’autore antico ad una resa più libera. Nella seconda parte, il lavoro considererà lo sviluppo della lettura deangelisiana del <em>De rerum natura</em>, analizzando alcuni brani tratti dalla raccolta antologica lucreziana <em>Sotto la scure silenziosa</em> (SE 2005) e mostrando l’approdo ad una traduzione che si presenta nella forma di una riscrittura vera e propria.</p> Camilla Tibaldo Copyright (c) 2023 Camilla Tibaldo https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2259 Sat, 14 Jan 2023 00:00:00 +0000 Metti Shakespeare a una festa https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2255 <p>Nell’autunno del 2021, Luke Kennard (Kingston Upon Thames, UK, 1981) vince il Forward Poetry Prize con il libro <em>Notes on the Sonnets</em>. Il libro conta nove sezioni per un totale di 154 poesie, che instaurano un rapporto non sempre netto con i sonetti di Shakespeare richiamati nel titolo. Le poesie risultano essere prosa, e non propriamente “poetica”: sono evidenti gli influssi della New York School, della Language Poetry, della Prose en prose, ma da questi movimenti Kennard si distacca per tentare una propria via alla poesia in prosa contemporanea, una via che fa del forte uso dell’ironia e del surreale la propria cifra stilistica. Dopo l’introduzione, il saggio di Carlo Londero offre la traduzione in italiano della prima sezione di <em>Notes on the Sonnets</em>, cui seguono le note di traduzione schematiche e puntuali nel restituire al lettore le scelte traduttorie e le divergenze (necessarie o stilistiche) dal testo di partenza, nonché i lacerti/campionature testuali prelevati dai sonetti di Shakespeare disseminati nei <em>Notes</em> di Kennard.</p> CARLO LONDERO Copyright (c) 2023 CARLO LONDERO https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2255 Sat, 14 Jan 2023 00:00:00 +0000 Funghi parigini di Amélie Nothomb https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2268 <p class="p1"><span class="s1">Nel 2007, Amélie Nothomb pubblica una novella dal titolo <em>Les Champignons de Paris</em> sul giornale satirico francese <em>Charlie Hebdo</em>. Questo contributo ne propone la traduzione inedita, tesa a rispettare e sottolineare lo stile dell'originale, preceduta da un commento. Si vuole mostrare come il testo sia prova di un certo <em>engagement</em> dell’autrice e come la poetica di Nothomb si sia mantenuta intatta anche in una forma diversa da quella del romanzo e che anzi, alcuni aspetti, come l’ironia, ne risultino esaltati.</span></p> SERENA VINCI Copyright (c) 2023 SERENA VINCI https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2268 Sat, 14 Jan 2023 00:00:00 +0000 Tradurre i modernismi https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2668 <p>Questo articolo introduce la sezione monografica Tradurre i modernismi curata da Andrea Binelli, Massimiliano De Villa, Renata Londero e Alessandra Visinoni&nbsp;</p> Massimiliano De Villa, Andrea Binelli, Renata Londero, Alessandra Visinoni Copyright (c) 2022 Massimiliano De Villa, Andrea Binelli, Renata Londero, Alessandra Visinoni https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2668 Sun, 21 May 2023 00:00:00 +0000 Le latitudini del modernismo https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2456 <p>In questa conversazione si intende contestualizzare il lavoro sperimentale di Gertrude Stein all’interno<br>del dibattito sul significato di modernismo e delle sue trasformazioni nel ventunesimo secolo,<br>soprattutto alla luce della crescente affermazione dei New Modernist Studies. La scrittura steiniana viene<br>colta nel suo ruolo centrale svolto nelle maglie del canone letterario moderno proprio in virtù delle<br>acquisizioni teoriche mutuate dal pensiero femminista negli ultimi decenni. In tale inquadramento si<br>coglie un riverbero con il modernismo planetario contemporaneo cui idealmente si congiungono le<br>audaci connessioni spazio-temporali dei temi e protagonisti steiniani: questi si affermano proprio grazie<br>alla sua possente presenza anti-patriarcale e anti-canone. Ne consegue una visione che favorisce il<br>flusso, l’inafferrabilità, il divenire (“process poetics”). Nella nostra conversazione, Stein appare come la<br>creatrice di quel “literary thinking” che lei invoca al fine di prefigurare il continuum di arti-lingua-<br>pensiero. Il modernismo di Stein rappresenta quell’attraversamento dei confini – discorsivi, di genere<br>testuale e di campi di ricerca – oggetto di indagine dei più autorevoli critici e teorici contemporanei.<br>L’esperienza traduttiva offre il punto di vista privilegiato per mettere in luce il modernismo proiettivo di<br>una scrittrice il cui sperimentalismo e conseguente critica della rappresentazione diventano gli sbocchi<br>naturali di una forma di scrittura vivente.</p> Filomena Mitrano, Marina Morbiducci Copyright (c) 2022 Filomena Mitrano, Marina Morbiducci https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2456 Sun, 21 May 2023 00:00:00 +0000 Per un patto con Ezra Pound. Il Canto 81 fra traduzione interlinguistica e dialogo intermediale https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2415 <p><span style="font-weight: 400;">La sezione più nota, citata e studiata del Canto 81 dei </span><em><span style="font-weight: 400;">Pisan Cantos</span></em><span style="font-weight: 400;">, opera chiave della poesia modernista, sembra suggellare un poco credibile "patto" tra Ezra Pound e Pier Paolo Pasolini nel corso di una intervista per la televisione registrata nel 1967. Partendo da quello storico incontro, il presente contributo segue gli articolati percorsi intrapresi dal testo di Pound, spesso decontestualizzato o semplificato e sottoposto ad una serie di processi di traduzione intralinguistica ed intersemiotica attraverso i quali ha assunto una pluralità di nuove funzioni e significati.</span></p> Ilaria Natali Copyright (c) 2022 Ilaria Natali https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2415 Tue, 23 May 2023 00:00:00 +0000 Brevitas Americana https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2501 <p>In questi primi decenni del Duemila, <em>The Black Riders and Other Lines</em> (1895) di Stephen Crane è stato rivalutato non solo come «uno dei quattro libri» che «hanno dato forma alla poesia americana» dell’Ottocento, ma anche come «il primo libro americano stampato con un evidente <em>design</em> modernista» (McGann). Parimenti, il suo autore è stato eletto al ruolo di «primo modernista americano» (Auster). Sulla scia di tali audaci affermazioni, questo saggio esplora alcune liriche di Crane in relazione a diversi aspetti della traduzione. Caratterizzate da <em>brevitas</em> e proiezioni immaginative ad alta compressione linguistica e densità espressiva, le poesie del giovane americano si collocano all’interno di un terreno condiviso di visualizzazione, a cavallo di diversi sistemi di segni. I suoi versi generano potenti interazioni tra arte verbale e non verbale; sollecitano trasmutazioni endolinguistiche e intrasemiotiche; mettono in rilievo complessità intertestuali e semantiche a un crocevia in cui traduzione intersemiotica e traduzione interlinguistica convergono e si affiancano a sfidare ancor più il compito del traduttore letterario.</p> Giuseppe Nori Copyright (c) 2022 Giuseppe Nori https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2501 Mon, 22 May 2023 00:00:00 +0000 Extradire i modernismi di Joyce, ovvero la traduzione quantistica https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2411 <p>Se il modernismo include, come accade, tanti fenomeni, tanti artisti e tanti scrittori spesso distanti, nulla vieterebbe allora di inserire nel calderone anche Joyce; ma da una prospettiva ermeneutica, e poi traduttiva, bisogna farlo con la dovuta cautela. Avvicinarne le opere partendo da posizioni capaci di identificarlo troppo con quelle di artisti che invece sono più a loro agio in tale insieme variopinto, può infatti essere fuorviante e limitante. Ma anche assumendo nel cosiddetto Modernismo un sostrato sostanzialmente comune tra le sue varie manifestazioni in letteratura, c’è da tener presente il fatto che sono stati gli esiti e i riverberi critici successivi, nati da un altro presunto e ineluttabile dualismo (modernismo/postmodernismo), a consegnarcene una sorta di visione semplificata. Secondo Erika Mihálycsa, una delle più acute osservatrice dei fenomeni traduttivi innescati dalla testualità aperta di Joyce, le teorie letterarie post-strutturaliste infatti</p> Enrico Terrinoni Copyright (c) 2022 Enrico Terrinoni https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2411 Sun, 21 May 2023 00:00:00 +0000 Dag Solstad, modernista norvegese https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2414 <p><span style="font-weight: 400;">Una prima parte è dedicata a una panoramica sulla produzione letteraria di Dag Solstad, uno tra i maggiori scrittori e intellettuali norvegesi viventi. Le sue opere sono suddivisibili in cinque gruppi tematici differenti, il primo dei quali corrisponde alla fase modernista degli anni Sessanta. Successivamente l’attenzione si sposta proprio su questo periodo iniziale, mostrando come le due opere di debutto, </span><em><span style="font-weight: 400;">Spiraler</span></em><span style="font-weight: 400;"> (Spirali; 1965) e </span><em><span style="font-weight: 400;">Svingstol</span></em><span style="font-weight: 400;"> (Sedia girevole; 1967), dispongano di caratteristiche tematiche e contenutistiche diverse tra loro che fanno sì che l’una possa essere letta in contrapposizione all’altra. Le novelle della prima raccolta, </span><em><span style="font-weight: 400;">Spiraler</span></em><span style="font-weight: 400;">, sono strettamente legate alla poetica del Simbolismo. I personaggi sembrano essere immersi in un sogno, o in un incubo piuttosto. I motivi ricorrenti sono la mancanza di contatto, la solitudine dell’uomo, l’assurdità della vita. In </span><em><span style="font-weight: 400;">Svingstol </span></em><span style="font-weight: 400;">pare invece che Solstad operi un cambio di posizione. Il chiuso mondo simbolico della prima raccolta si apre, così che la realtà concreta possa essere accettata. Infine, tale dialettica è resa visibile tramite le traduzioni inedite di due novelle contenute nelle rispettive raccolte. In “Det plutselige øyeblikk” (L’attimo improvviso) il protagonista fa esperienza della vita moderna della grande città, in cui le persone vanno e vengono freneticamente e dalla quale lui resta escluso. Da un punto di vista stilistico, è importante notare la presenza di periodi molto lunghi, qui funzionali a trasmettere la sensazione di smarrimento del protagonista nel trambusto della grande città, ma che in seguito diverrà una peculiarità della scrittura di Solstad. “Vi vil ikke gi kaffekjelen vinger” (Non vogliamo dare ali alla caffettiera) è posto in apertura di </span><em><span style="font-weight: 400;">Svingstol</span></em><span style="font-weight: 400;"> e funge da manifesto programmatico valido per l’intera opera. Il testo rappresenta un risveglio in direzione della vita quotidiana, dove l’esistenza viene definita tramite l’utilizzo concreto delle cose, come si intuisce dalla descrizione finale della caffettiera.</span></p> Edoardo Checchucci Copyright (c) 2022 Edoardo Checchucci https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2414 Sun, 21 May 2023 00:00:00 +0000 Lingua e sistema https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2445 <p>L’articolo si occupa di riassumere la nascita e lo sviluppo della <em>systemdigtning – </em>poesia sistemica - in Danimarca e affronta poi la parabola di Inger Christensen, che ne è stata l’esponente più nota, passando poi ad analizzare le possibilità e gli ostacoli nella traduzione quando il sistema affiancato dall’autrice alla composizione poetica è extralinguistico e quando invece rappresenta una forma poetica tradizionale ma estremamente impervia.</p> <p>&nbsp;</p> Bruno Berni Copyright (c) 2022 Bruno Berni https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2445 Mon, 22 May 2023 00:00:00 +0000 Wedekind, Il Risveglio di primavera https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2504 <p>Il saggio è incentrato sulla <em>Literarische Übersetzungskritik</em>, e si propone di ragionare su cosa si possa definire adeguato in una traduzione “ermeneuticamente adeguata”. La riflessione viene illustrata restringendo il campo alla traduzione per il teatro, e in particolare di un’opera di Wedekind considerata di primaria importanza: Risveglio di primavera, molte volte tradotta e rappresentata. Dopo una sezione in cui si dà conto delle principali linee teoriche riguardanti la traduzione per il teatro e del teatro (Bassnett, Fischer-Lichte, Glynn, Menin; Ubersfeld) si approfondisce la questione del rapporto tra traduzione ed ermeneutica in senso descrittivo e non prescrittivo, insistendo sulle possibili rese della <em>Vieldeutigkeit</em> polifonia e sul decentramento necessario (Meschonnic). Il saggio presenta anche una brevissima storia della ricezione iniziale di Wedekind in Italia, con le considerazioni stilistiche e analitiche di Mazzucchetti, Edschmid e Kerr, utile alla successiva disamina di alcuni significativi esempi di intertestualità nelle rese di Prampolini, Filippini, Pocar, Bertocchini e Lunari. Si vanno a tratteggiare questioni testuali e filologiche complesse: La restituzione del livello satirico rispetto alla critica ai <em>Bildungsphilister</em>, i richiami alle riflessioni nietzschiane sul suicidio e quelli al <em>Faust</em>. Una traduzione ermeneuticamente adeguata si profila come una traduzione che punta a restituire in modo il più possibile aperto all’interpretazione il testo di partenza, affinché possa (ri)collocarsi entro il sistema ermeneutico-letterario di arrivo</p> Paola Del Zoppo Copyright (c) 2022 Paola Del Zoppo https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2504 Sun, 21 May 2023 00:00:00 +0000 Berlin Alexanderplatz di Alfred Döblin https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2459 <p><span style="font-weight: 400;">Attraverso la produzione saggistica e giornalistica di Alfred Döblin degli anni Dieci e Venti, l’articolo indaga lo sviluppo delle modalità di rappresentazione della modernità berlinese offerte infine compiutamente dall’autore con il “romanzo metropolitano” </span><em><span style="font-weight: 400;">Berlin Alexanderplatz </span></em><span style="font-weight: 400;">(1929).&nbsp; Se considerate nel contesto del dibattito relativo alla tecnologia e al capitalismo del tempo, tali modalità si rivelano di particolare importanza anche per comprendere le ragioni che hanno portato all’immediata traduzione dell’opera da parte di Alberto Spaini, autore della sola versione nella nostra lingua del romanzo pubblicata nel 1931, ovvero durante un regime fascista che con molta probabilità, come sostiene l’articolo, poco effettivamente comprendeva degli intenti di Döblin.</span></p> Raul Calzoni Copyright (c) 2022 Raul Calzoni https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2459 Mon, 08 May 2023 00:00:00 +0000 Composizione surrealista con figura invisibile https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2412 <p><em>Il Golem</em> di Gustav Meyrink (1915), tradotto in italiano nel 1926, fu un romanzo fantastico dal grandissimo successo editoriale. La sua veloce ricezione in Italia non si giustifica solo con l’interesse per la letteratura esoterica o dell’orrore, ma va ricondotta alla scrittura modernista che lo caratterizza. Il traduttore e curatore Enrico Rocca lo legge come una “composizione surrealista”, nella quale confluiscono, si amalgamano e si trasformano nuove e significative tendenze delle letterature e delle arti degli anni Dieci e Venti del Novecento e nella quale la figura che dà il titolo al romanzo è resa volutamente “invisibile”.</p> Cristina Fossaluzza Copyright (c) 2022 Cristina Fossaluzza https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2412 Sun, 21 May 2023 00:00:00 +0000 Voce e gesto https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2444 <p>Questo articolo prende in esame la traduzione da parte di Gianni Celati e Lino Gabellone di <em>Entretiens avec le professeur Y</em>, pamphlet scritto da Louis-Ferdinand Céline e pubblicato dalla casa editrice Gallimard nel 1955. Dopo un'iniziale contestualizzazione dell'opera di Céline all'interno del movimento modernista e una ricostruzione delle principali particolarità della scrittura di celiniana, il contributo presenta una serie di esempi delle strategie traduttive adottate dai due traduttori italiani. Da essi emergerà come, tanto sul piano lessicale (grazie all’adozione da parte dei traduttori di una <em>koiné</em> settentrionale), quanto su quello della resa dialogica (grazie alla performatività dell’atto traduttivo) i due traduttori siano riusciti a riprodurre le caratteristiche dell’agitata</p> Elena Casadio Tozzi Copyright (c) 2022 Elena Casadio Tozzi https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2444 Sun, 21 May 2023 00:00:00 +0000 Ambiguità metanarrative nelle traduzioni italiane di Prokleta Avlija di Ivo Andri´c https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2432 <p>Il saggio mette a confronto le tre traduzioni italiane del breve romanzo <em>Prokleta avlija</em> (1954) di Ivo Andrić, considerato l’opera più importante del tardo modernismo serbo. Le versioni di Jolanda Marchiori (1962), Franjo Trogrančić (1974) e Lionello Costantini (1992) sono analizzate prendendo in esame i passi metanarrativi e i commenti poetici del narratore autoriale per verificare in che misura i traduttori siano riusciti a renderne le stratificazioni semantiche. L’intreccio tra il senso letterale e quello figurato, a volte risolto in un’unica parola e uno dei pregi più significativi del romanzo di Andrić, è spesso difficile da discernere. La frequente ambiguità di queste espressioni mette alla prova il traduttore che, quando le nota, è spesso costretto a scegliere tra il significato letterale e quello traslato incrinando il valore allegorico che il testo di Andrić ottiene anche grazie alle ambiguità metanarrative.</p> Marija Bradas Copyright (c) 2022 Marija Bradas https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2432 Sun, 21 May 2023 00:00:00 +0000 Osservazioni sulle traduzioni italiane dello Švejk https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2418 <p>Sebbene lo scrittore ceco Jaroslav Hašek non avesse aderito ad alcun movimento modernista e non avesse letto Joyce o Stein, il suo romanzo <em>Osudy Dobrého vojáka Švejka za světové války</em> ‘Le avventure del bravo soldato Švejk nella Grande Guerra’ (1921-23) può essere considerato un capolavoro dell’epica modernista. Il contributo è dedicato alle tre traduzioni italiane integrali dell’opera, e si propone di analizzare le strategie utilizzate dai traduttori per riprodurre in italiano l’oralità, la commistione di ceco e tedesco, i giochi di parole, i termini militari. Per l’analisi interpretativa ci si appoggia al modello di critica delle traduzioni proposto da L. Hewson (2011), che offre strumenti per valutare se le soluzioni traduttive corrispondano alle interpretazioni suggerite dal testo di partenza.</p> Anna Maria Perissutti Copyright (c) 2022 Anna Maria Perissutti https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2418 Sun, 21 May 2023 00:00:00 +0000 Anabase di Saint-John Perse https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2385 <p>Obiettivo del presente lavoro è la ricostruzione della vicenda editoriale della traduzione russa del poema in prosa <em>Anabase</em> (Parigi, Gallimard, 1924) del poeta Premio Nobel per la letteratura 1960 Saint-John Perse, realizzata da Georgij Adamovič e Georgij Ivanov (Parigi, Povolockij, 1926), fra le personalità più eminenti dell’emigrazione russa in Francia. A tale scopo sono presi in esame lettere inedite, conservate presso la Fondation Saint-John Perse di Aix-en-Provence, e memorie di alcuni dei protagonisti della vicenda stessa, quali il poeta Valery Larbaud, la direttrice della rivista «Commerce» Marguerite Caetani, principessa di Bassiano e la traduttrice dal russo per «Commerce» Hélène Iswolsky. In secondo luogo viene presa in esame la traduzione stessa, studiata attraverso le recensioni critiche. In particolare, nell’intento di osservare il lessico utilizzato dai due traduttori sul piano concretamente linguistico e stilistico, viene condotto un confronto con il Corpus Nazionale della lingua russa (<a href="http://www.ruscorpora.ru">www.ruscorpora.ru</a>) e con gli esiti di analisi quantitative cui viene sottoposto il corpus poetico e narrativo di Adamovič e Ivanov.</p> Claudia Criveller Copyright (c) 2022 Claudia Criveller https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2385 Sun, 21 May 2023 00:00:00 +0000 Federigo Tozzi in Russia https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2431 <p>Nel saggio vengono prese in considerazione le traduzioni russe delle opere di Federigo Tozzi e gli studi degli storici della letteratura a lui dedicati. Il lettore russo ha conosciuto Tozzi con grande ritardo, ma le pubblicazioni delle sue opere non passano inosservate. Si ana lizzano anche alcune soluzioni linguistiche adottate nella versione russa.</p> Anna Jampol'skaja Copyright (c) 2022 Anna Jampol'skaja https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2431 Sun, 21 May 2023 00:00:00 +0000 La poesia modernista ispanoamericana nelle traduzioni italiane https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2419 <p>In questo articolo si intendono tracciare le linee principali della diffusione della poesia modernista ispanoamericana in Italia, attraverso la definizione del corpus delle traduzioni dei principali autori di quella corrente letteraria nel nostro paese. L’analisi si concentrerà sulle traduzioni apparse in volumi singoli e nelle numerose antologie di poesia ispanoamericana tra gli anni Cinquanta e Ottanta. L’analisi di questo corpus mostrerà come il Modernismo sia poco conosciuto in Italia, e in modo spesso condizionato dalle visioni critiche dei vari momenti in cui ha avuto luogo la sua diffusione. La storia della sua diffusione passerà allora attraverso l’analisi dei volumi dei singoli autori e la presenza nelle antologie di poesia ispanoamericana. La mia attenzione si concentrerà in particolare sulla produzione poetica, ampiamente maggioritaria nei volumi presi in esame, con una particolare attenzione verso quegli apparati paratestuali – introduzioni, note biografiche, note dei traduttori – che hanno come scopo quello di situare gli autori in una precisa epoca storica e in una corrente letteraria poco conosciuta in Italia.</p> Stefano Tedeschi Copyright (c) 2022 Stefano Tedeschi https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2419 Sun, 21 May 2023 00:00:00 +0000 «Morirò senza patria, ma senza padrone» https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2416 <p>Il saggio indaga il ruolo rivestito dalla traduzione nei processi d’importazione del simbolismo nell’America ispanica, dedicando uno spazio privilegiato alla raccolta di ritratti <em>Los Raros</em> pubblicata da Rubén Darío nel 1896.</p> <p> </p> <p> </p> <p> </p> <p> </p> Alessandra Ghezzani Copyright (c) 2022 Alessandra Ghezzani https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2416 Sun, 21 May 2023 00:00:00 +0000 Superrealismo (1929), o la scrittura avanguardista secondo Azorin. Qualche proposta traduttiva https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2413 <p>Il contributo prende spunto dal personale rapporto che José Martínez Ruiz/Azorín (1873-1964) intrattenne con le avanguardie storiche, per analizzarne in prospettiva traduttiva la peculiare rivisitazione del surrealismo nel suo romanzo più sperimentale, <em>Superrealismo. Prenovela</em> (1929). Infatti, pur scrivendo un testo a-narrativo ed embrionale, dominato dall’ellissi e dalle libere associazioni di pensieri e sensazioni, Azorín non pratica affatto la scrittura automatica né l’onirismo dei surrealisti. A seguire si offrono una serie di brani tratti dal prologo e da alcuni fra i capitoli più originali del libro, cui si accompagnano le rispettive proposte di versione italiana. Nel commento si sottolinea come nel tradurre questi testi si sia mirato a restituire i caratteri precipui dello stile azoriniano (brevità, linearità, ricchezza del lessico), sfrondandone talvolta l’eccessiva tendenza all’iterazione, ma rispettando non solo la cura per l’eufonia e la figuratività ma anche la tendenza alla all’innovazione e alla commistione fra le arti che lo avvicina alle modalità espressive del Modernismo</p> Renata Londero Copyright (c) 2022 Renata Londero https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2413 Sun, 21 May 2023 00:00:00 +0000