Ticontre. Teoria Testo Traduzione https://teseo.unitn.it/ticontre <p>La rivista <em>Ticontre. Teoria Testo Traduzione</em> (ISSN 2284-4473) nasce dall’esigenza di fornire una piattaforma di discussione aperta, che proponga una riflessione sul testo letterario allo stesso tempo innovativa e attenta agli elementi che compongono il centro delle tradizioni critiche dell’area europea e americana.</p> it-IT redazione@ticontre.org (Pietro Taravacci) tirinanzi@gmail.com (Carlo Tirinanzi De Medici) Fri, 30 Jun 2023 00:00:00 +0000 OJS 3.3.0.8 http://blogs.law.harvard.edu/tech/rss 60 Rainer Maria Rilke e l'arte del Primo Rinascimento italiano https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2448 <p>Questo articolo individua nell’incontro con l’arte del Primo Rinascimento italiano le origini di quel gusto per il primitivo che caratterizza l’opera di Rainer Maria Rilke. Attraverso l’analisi dei passi più significativi di <em>Das Florenzer Tagebuch</em>, lo studio intende restituire alle considerazioni sull’arte rinascimentale italiana contenute in questo scritto la centralità che esse meritano all’interno dell’attività critica e poetica dell’autore. Scardinando la metafora biologica vasariana che collocava l’Alto Rinascimento all’apice della produzione artistica della sua epoca, Rilke elabora una propria visione del processo creativo, concepito come un ciclo vitale sprovvisto di qualsiasi possibile completamento. Il poeta attribuisce la colpa del deperimento dell’arte rinascimentale alla superbia di Raffaello e Michelangelo e si proclama erede dei maestri quattrocenteschi. Sono proprio questi artisti infelicemente denominati Primitivi a suscitare in Rilke la necessità di riconoscersi in un’arte semplice e vera, che promuova l’onestà nei confronti delle cose del mondo.</p> Lucia Lignini Copyright (c) 2023 Lucia Lignini https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2448 Thu, 06 Jul 2023 00:00:00 +0000 Gavieras https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2447 <p>La propensione di Aurora Luque al viaggio risulta innegabile, considerato che la sua produzione poetica si alimenta di un dinamismo incessante e innovatore. Ciò che rende peculiare la sua poesia risiede nel carattere marcatamente eclettico del menzionato movimento, dato che nei suoi versi confluisce armonicamente una eterogenea gamma di motivi, teorie e influenze. Per tanto, non deve sorprendere che una delle caratteristiche essenziali della raccolta poetica che nel 2019 valse alla poeta il XXXII premio Loewe sia propriamente il movimento, reso esplicito sia nel suo carattere formale sia tematico. Nel presente articolo, ci dedicheremo all’analisi di <em>Gavieras</em>, soffermandoci sulle caratteristiche che determinano il dinamismo dell’opera e osservando gli elementi che concorrono alla creazione di una poetica tanto sfaccettata e tanto ricca di echi intertestuali. Invero, è necessario porre in evidenza che in quest’opera l‘autrice si immerge nella profondità del mito e della tradizione classica, riesumando figure e temi che risultano inaspettatamente attuali; tutto ciò senza mai lasciare da parte il momento presente, con i suoi vizi, le sue incongruenze e le sue idiosincrasie. Nello specifico, ci concentreremo sullo studio dei nuclei tematici sui quali si sorregge l’opera di Aurora Luque, esaminando la rilevanza che temi come la memoria, l’antibellicismo e l’autoaffermazione del soggetto femminile rivestono nella sua poetica. Quest’analisi si effettuerà senza mai dimenticare che quanto menzionato va di pari passo con un profondo interesse a dare voce alle pulsioni del corpo (specialmente a quelle del corpo femminile), abbracciando in maniera disinvolta e cristallina il tema del piacere e del desiderio. Parallelamente, cercheremo di delineare alcune delle peculiarità stilistiche della voce poetica di Aurora Luque, analizzando alcuni esempi concreti di ricorrenze lessicali e fonetiche che risultano rilevanti e rappresentative. In particolare, si metterà in evidenza il ruolo centrale ricoperto dalla musica in Gavieras e se ne analizzerà la rilevanza sia a livello tematico sia formale. Infine, ci soffermeremo sull’analisi degli elementi cromatici, grafici e tattili che caratterizzano la raccolta, considerato che la dimensione acustica non rappresenta l’unica sfera sensoriale significativa presente nel testo, ma appare in un’opera la cui lingua risulta inconfutabilmente e diffusamente sinestesica.</p> Alice Piffer Piffer Copyright (c) 2023 Alice Piffer Piffer https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2447 Thu, 06 Jul 2023 00:00:00 +0000 Che cosa significa scrivere chiaro https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2449 <p>Giuseppe Pontiggia individua due buone regole dello 'scrivere chiaro': il continuo confronto con la lingua comune e l'attenzione all'etimologia delle parole. L’accostamento delle sue posizioni a quelle di due eccellenti 'illuministi' come Italo Calvino e Primo Levi sullo stesso tema ci permette di evidenziare somiglianze tra i problemi individuati, ma, soprattutto, differenze quanto alle soluzioni proposte. Pontiggia, infatti, mostra più spesso sfiducia che ottimismo nei confronti della razionalità, e preferisce guardare a tradizioni mistico-religiose come il taoismo, a uno scrittore surrealista eterodosso come René Daumal o al pensiero di Martin Heidegger.</p> Marco Zanetti Copyright (c) 2023 Marco Zanetti https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2449 Thu, 06 Jul 2023 00:00:00 +0000 Emmanuel Carrère e la vita al contrario https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2455 <p>La narrativa di Emmanuel Carrère tematizza a più riprese la fuoriuscita dai confini<br>dell’unità identitaria a vantaggio di profili alternativi di sé. In particolare, tale esperienza<br>assume la forma di un mutamento per il quale le vite di partenza si ribaltano nel proprio<br>contrario. L’exemplum di queste metamorfosi, narrato nel Regno, è San Paolo: la sua vita è<br>letteralmente spezzata in due dall’illuminazione sulla via di Damasco 1 che lo trasforma<br>nel proprio opposto, da persecutore dei cristiani a fervente apostolo. Collegata a questo<br>paradigma è la nozione di eterogenesi dei fini poiché la conversione paolina ne è, anche,<br>lampante manifestazione: ciò che era temuto diviene il più grande dei beni. L’eterogenesi<br>dei fini è centrale nella Lettera ai Romani e soprattutto in un passo fondamentale: «non<br>compio il bene che voglio, ma il male che non voglio».<br>A partire da questi assunti l’articolo analizza l’opera di Carrère alla luce<br>dell’epistemologia fondata dal Codice del Contrario e ne studia le ricadute nella<br>rappresentazione autofinzionale dell’autore e nella fenomenologia della scrittura.<br>Esemplare la traiettoria disegnata da Yoga, che può essere considerato l’ennesimo<br>esperimento nel provare ad assumere un’identità opposta alla propria, qui scegliendo<br>l’Arte del Nobile Silenzio, incompatibile con l’attività comunicatrice della letteratura.<br>L’esperimento fallirà: ma al di là dei risultati, per il narratore vuol dire comunque<br>sfuggire alla staticità dell’ennui depressivo, mantenersi in movimento e quindi in vita.<br>L’amicizia stessa è regolata in modo analogo, essendo il miglior amico dello scrittore,<br>Hervé, dotato di un temperamento opposto.<br>Scegliere il contrario non vuol dire solo vivere ma anche scrivere: Carrère infatti narra le<br>storie che non dovrebbe narrare, le storie contrarie all’usuale orizzonte d’attesa: così<br>infatti gli si rivolge la compagna in questo passo di Vite che non sono la mia che sembra<br>colloquiale ed è invece metanarrativo: «Non conosco nessun altro capace di pensare che<br>l’amicizia tra due giudici zoppi e malati di cancro intenti a spulciare cause di<br>sovraindebitamento […] sia un soggetto d’oro. Per di più non vanno neanche a letto<br>1 EMMANUEL CARRÈRE, Il Regno, Milano, Adelphi, 2015, pp. 120-123.</p> <p>insieme e alla fine lei muore. Ho riassunto bene? È questa la storia? Ho confermato: è<br>questa» 2 . Ecco perché dimorare nel contrario non avrà mai fine: una risoluzione della<br>dicotomia comporterebbe l’autodistruzione di Carrère come scrittore, come evidenziano<br>ulteriormente le pagine de La vita come un romanzo russo. Per lo stesso motivo lo scrittore<br>tematizza e abbraccia l’eterogenesi dei fini nelle sue varianti positive o negative: positive<br>laddove il cancro (Vite che non sono la mia) serve a guarire i malati dalle proprie nevrosi,<br>svolgendo così il bene che non intendeva fare, negative laddove la baby sitter scelta dal<br>narratore (Regno) si rivela dannosa per i propri figli (e allora l’autore fa il male che non<br>intendeva fare). Affidarsi alla divinità cieca dei contrari e dell’eterogenesi non garantisce<br>il Bene, anzi, ma almeno, soprattutto, la Vita, naturalmente non senza un costo: il<br>dispositivo contrario costituisce una notevole spesa nervosa, è segno di una frattura, di<br>una instabilità, di una sensibilità doppia, di ascendenza proustiana, che tra l’altro non<br>mette al riparo dalle ricadute depressive. L’insistenza su tali temi potrebbe infine<br>generare l’ipotesi che non ci trovi più di fronte a una semplice peculiarità soggettiva, ma<br>a una legge dell’esistere: il contrario è la Cosa che non si può fare meno di fare, o meglio,<br>la Cosa che non si può evitare che accada, come dimostrava già l’Avversario, depositario<br>delle linee fondative del discorso.<br>Entro queste coordinate concettuali, risulta particolarmente efficace una metodologia<br>che si avvale di alcuni concetti del pensiero del filosofo Agamben, in particolare quelli di<br>forma di vita e di uso: la forma di vita indica una concezione dell’esistenza come<br>perpetuo autogenerarsi, come sostanza che si crea vivendo e non ha quindi essenza<br>predeterminata, secondo un’idea omologa all’incessante dispiegarsi del flusso esistenziale<br>carreriano innescato dal pensiero contrario, potenza che deve abolire sempre il proprio<br>atto per rimanere tale; il concetto di uso a sua volta consiste nella disattivazione<br>dell’esistente e nella sua ridiscussione, in una costante «depropriazione della condizione<br>fattizia, che viene così aperta a un nuovo possibile uso» 3 , concetto elaborato a partire<br>anche dal pensiero di S. Paolo e dal suo annullamento della logica binario-oppositiva dei<br>contrari.</p> Andrea Rondini Copyright (c) 2023 Andrea Rondini https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2455 Thu, 06 Jul 2023 00:00:00 +0000 Sergio Solmi traduttore di Stephen Spender https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2446 <div><span lang="EN-US">Il contributo analizza in modo contrastivo cinque versioni di Sergio Solmi da Stephen Spender per mettere in luce le caratteristiche emblematiche della sua pratica traduttoria e sottolinearne alcune licenze. Riprendendo un’osservazione di Mengaldo sulle versioni solmiane come «acclimatazione alla libertà regolata vigente nella contemporanea poesia italiana», si sono evidenziati i caratteri salienti dell’«appaesamento» formale realizzato da Solmi, il suo «projet de traduction» per dirla con Berman, attraverso una puntuale analisi metrico-stilistica.</span></div> Letizia Imola Copyright (c) 2023 Letizia Imola https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2446 Thu, 06 Jul 2023 00:00:00 +0000 Introduzione https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2695 <p>Viene introdotta la sezione monografica della rivista dedicata a Beppe Fenoglio. Dopo un breve stato dell’arte delle ricerche e una sommariamente disegnata linea dell’alterna fortuna di Fenoglio si presentano i contributi che appaiono nel fascicolo.</p> Giancarlo Alfano; Carlo Tirinanzi de Medici; Paolo Zublena Copyright (c) 2023 Giancarlo Alfano; Carlo Tirinanzi de Medici; Paolo Zublena https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2695 Thu, 06 Jul 2023 00:00:00 +0000 Gli alter ego di Fenoglio https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2690 <p>In questo contributo vengono messe a fuoco alcune caratteristiche dei testi fenogliani a partire già dagli <em>Appunti partigiani</em> e sino a quelli, spesso incompiuti, del 1962-63. Emergono varie costanti (ossia ‘nuclei di senso’ che tornano con alta frequenza), ma anche la tendenza a variazioni profonde della prospettiva adottata. Così, gli <em>alter ego</em> parziali o totali di Fenoglio assorbono di sicuro tratti biografici e storici, e tuttavia ne esibiscono pure altri molto diversi e finzionali, a seconda dell’<em>inventio</em> narrativa perseguita. Su questo aspetto vengono proposte considerazioni generali, però sempre a partire da alcuni esempi concreti, tratti in particolare dagli ultimi romanzi ma pure dai racconti fantastici (come <em>Il letterato Franz Laszlo Melas</em>) e da testi teatrali (come <em>Lo sbandato</em>, di solito indicato come <em>Solitudine</em>).</p> Alberto Casadei Copyright (c) 2023 Alberto Casadei https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2690 Thu, 06 Jul 2023 00:00:00 +0000 Un confronto tra le semantiche figurali del Partigiano Johnny e di Una questione privata https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2509 <p class="p1"><span class="s1">L’articolo osserva le semantiche figurali comuni al <em>Partigiano Johnny</em> e a <em>Una questione privata</em>, ossia quelle di carattere realistico e animale. Per fare ciò approfondisce dapprima una semantica figurale esclusiva del <em>Partigiano Johnny 1</em>, ossia quella mitologica e archeologica, poi ne segue le vicissitudini attraverso le redazioni, per infine osservarne la quasi totale scomparsa sin dalla seconda redazione del <em>Partigiano</em> e quindi in <em>Una questione privata</em>.&nbsp;</span></p> Giulia Conserva Copyright (c) 2023 Giulia Conserva https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2509 Thu, 06 Jul 2023 00:00:00 +0000 Il gorgo di Beppe Fenoglio https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2503 <p>L’articolo si concentra sull’immagine del gorgo nelle opere narrative di Beppe Fenoglio. Più nello specifico, il saggio intende studiare le caratteristiche fisiche e metaforiche (ma anche filosofiche) del fenomeno, intendendolo come un tema strutturante che modifica la relazione tra il paesaggio e la soggettività dei personaggi (di fronte alla morte e al tempo). In conclusione, attraverso il gorgo si ridiscuterà la relazione tra Fenoglio e Poe. <span class="Apple-converted-space">&nbsp;</span></p> Diego Terzano Copyright (c) 2023 Diego Terzano https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2503 Thu, 06 Jul 2023 00:00:00 +0000 «Se è vero...» https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2498 <p style="font-weight: 400;">Il saggio si propone di investigare, in prospettiva intertestuale e comparata, gli archetipi e i modelli utilizzati da Fenoglio in <em>Una questione privata</em> per mettere in scena la gelosia del «complicato amore letterario» di Milton. Se Proust ci offre il meccanismo di funzionamento di una gelosia che procede per interrogatori, il racconto di Poe (<em>Morella</em>) contiene la riscrittura romantica del mito di riferimento - l’androgino del <em>Simposio</em> - che Milton aspira a ricostituire. Durante la sua inchiesta per la verità, il partigiano entra poi a contatto con alcuni emblemi del tragico (Edipo e Otello) a cui oppone un codice di comportamento di ascendenza cortese, che non lo esime dal ricadere nella follia dell’Orlando ariostesco. Non senza la complicità del romanziere, che si serve dell’<em>emplotment</em> e degli elementi naturali per condannare il geloso a un fallimento deciso a tavolino e inscritto nella sua figura «ettorica».</p> Ivan Tassi Copyright (c) 2023 Ivan Tassi https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2498 Thu, 06 Jul 2023 00:00:00 +0000 On Fenoglio's La paga del sabato https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2493 <p>In questo articolo si esplorano tre prospettive critiche su <em>La Paga del Sabato</em> di Beppe Fenoglio al fine di comprendere il trattamento narrativo che l’autore fa della materia resistenziale. Attraverso la lettura attenta di specifici passaggi del testo, e prendendo in considerazione le critiche mosse all’autore dal curatore de “I Gettoni” Elio Vittorini (nonché la risposta a tali critiche da parte di Fenoglio), se ne esplorano gli stilemi cinematici, il modello letterario offerto dalla traduzione del racconto breve <em>Soldier’s Home</em> di Ernest Hemingway e il rifiuto della commemorazione ufficiale della Resistenza. Da tale analisi emerge un autoritratto del partigiano “imperfetto” – un reduce che non ha portato a compimento l’esperienza bellica fino alle estreme conseguenze. Il protagonista Ettore, vittima di stress post-traumatico, è incapace di reinserirsi nella società civile in seguito all’esperienza vissuta in guerra. Ettore e il suo compagno partigiano Palmo non ricevono l’onore di una valorosa morte in battaglia, non riuscendo a entrare nella dimensione del partigiano “perfetto” come definito da Saccone. Ne emergono dunque come figure originali nella letteratura della Resistenza, ovvero come reduci-partigiani.</p> Daniele Biffanti Copyright (c) 2023 Daniele Biffanti https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2493 Thu, 06 Jul 2023 00:00:00 +0000 Orlando, Milton e la degradazione dell'eroe https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2507 <p>L’articolo prende in esame i tratti peculiari della trattazione narrativa della furia amorosa in <em>Una questione privata</em> di Beppe Fenoglio, con l’intento di evidenziare il debito verso la materia cavalleresca, e, in particolare, verso l’episodio della follia di Orlando.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</p> Sonia Trovato Copyright (c) 2023 Sonia Trovato https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2507 Thu, 06 Jul 2023 00:00:00 +0000 «Hai, dicono, la bocca come il culo» https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2497 <p>Un <em>côté </em>relativamente poco esplorato della produzione di Beppe Fenoglio è quello della scrittura in versi. Infatti, soprattutto se confrontata alla vasta bibliografia disponibile sul romanziere e sull’autore di racconti, ben più esigua si presenta quella relativa agli <em>Epigrammi </em>(1961), l’unico volume di versi dello scrittore. Eppure, la raccolta offre agli studiosi molteplici motivi di interesse: basti pensare alla possibilità di un’indagine comparativa sia con i modelli ellenistici o latini (in primo luogo Marziale), sia con gli scrittori coevi che pure scelsero di rivitalizzare il genere epigrammatico. Esaudendo peraltro due sollecitazioni dell’ultimo curatore della raccolta, Gabriele Pedullà, questo contributo mira ai seguenti obiettivi: in primo luogo, si vuole descrivere l’opera sotto il profilo formale integrando, con riguardo alle escursioni stilistiche, l’importante ma isolato studio di Carla Maria Sanfilippo (1974); in secondo luogo, si vuole procedere a un raffronto con la versione in versi di Marziale sicuramente posseduta e letta da Fenoglio, quella condotta con gusto classicheggiante da Giuseppe Lipparini (Zanichelli, 1958). Si tenga a mente, inoltre, che un’indagine linguistico-stilistica degli <em>Epigrammi</em> potrebbe lumeggiare da una prospettiva nuova il rapporto di Fenoglio con la lingua italiana, notoriamente non pacifico. Il lavoro potrebbe, infine, agevolare l’individuazione di un Fenoglio meno vulgato, affrancato dal ‘grande stile’ epico, dal mito resistenziale e dall’espressionismo.</p> davide di falco Copyright (c) 2023 davide di falco https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2497 Thu, 06 Jul 2023 00:00:00 +0000 La traduzione del ritmo ne Il vento nei salici di Beppe Fenoglio https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2500 <p class="Abstractarticolo">Questo saggio intende evidenziare un insieme di fenomeni stilistici che caratterizzano il testo «<em>Il vento nei salici</em>» di Beppe Fenoglio, una traduzione pubblicata postuma (1982) del romanzo per l’infanzia «The Wind in the Willows» di Kenneth Grahame. L’analisi individuerà alcune costanti nelle scelte traduttive operate dall’autore nell’ambito della sintassi e specialmente del ritmo della lingua, che verranno interpretate facendo riferimento alle proposte critiche di Henri Meschonnic.</p> Edoardo Casadei Copyright (c) 2023 Edoardo Casadei https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2500 Thu, 06 Jul 2023 00:00:00 +0000 La «fatica nera» dello scrivere https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2496 <p>Questo articolo ha come oggetto la lingua del teatro di Fenoglio, che comprende i testi de <em>La Voce della Tempesta</em>,<em> Serenate a Bretton Oaks</em> ed alcuni frammenti teatrali degli anni Sessanta. Oltre a fare da ipotesto ai grandi romanzi, il teatro fenogliano costituisce una fondamentale palestra di stile, in cui l’autore si cimenta per distanziarsi dai modelli letterari degli anni Trenta. Fenoglio cresce in un contesto linguistico dialettale, in cui la scuola rappresenta il principale contatto con l’italiano scritto. Il modello di lingua proposto dalle istituzioni scolastiche, tuttavia, è di matrice ottocentesca e letteraria, e viene probabilmente percepito come eccessivamente rigido dal giovane autore.&nbsp; Il teatro, nella sua rappresentazione dell’oralità, diventa perciò un’occasione decisiva per maturare un’espressività lontana dagli arbitrii della norma scolastica e letteraria dell’epoca. Per questo, da <em>La Voce nella Tempesta, </em>fino a <em>Serenate a Bretton Oaks, </em>per terminare con i frammenti del partigiano Nick, è possibile attestare un progressivo allentamento del modello scolastico ed una graduale affermazione dello stile, ricco di neologismi e di forme derivative, tipico della prosa dei romanzi. Il seguente contributo propone dunque un’analisi ed un’interpretazione di questo itinerario linguistico, parallelo a quello della prosa, ma ancora non scandagliato in modo sistematico.</p> Francesco Giardina Buscemi Copyright (c) 2023 Francesco Giardina Buscemi https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2496 Thu, 06 Jul 2023 00:00:00 +0000 Nel cartone del cinema https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2691 <p>Un approccio alla dominante cinematografica, in atto nella testualità fenogliana: non solo per alcune delle sue strutture narrative, o per la stratigrafia di rimandi citazionali (espliciti oppure impliciti, casomai anche mediati), e dunque per il "romanzo di formazione" di un immaginario (anche) generazionale, ma soprattutto per l'avventura-movimento dello sguardo, nell’intensità del suo frammentare, ricomporre, nella dinamica d’una “inquadratura” indissolubilmente oculare e linguistica, ipnotica e sempre in processo.</p> Tommaso Pomilio Copyright (c) 2023 Tommaso Pomilio https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/2691 Thu, 06 Jul 2023 00:00:00 +0000