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Gli spazi e le immagini: tra materiale e immateriale
V. 1 (2021)di Rossella Salerno
Questo testo propone alcune riflessioni sui cambiamenti in atto nell’idea di spazio, a partire da quanto avviene nello spazio urbano gradualmente trasformatosi in spazio “mediato”, in grado di aggiungere all’esperienza diretta di un luogo concreto quella simultanea di contenuti digitali testuali e visivi che ci raggiungono anche se semplicemente lo attraversiamo. Lo spazio sembra oggi così consentire al tempo stesso l’esperienza locale e, tramite i device digitali, il contatto con una dimensione globale. A partire da queste considerazioni, il testo intende offrirsi a una discussione sulle tecnologie digitali connesse alla produzione di immagini, non tanto dal punto di vista applicativo, ma sotto il profilo dei cambiamenti epistemici che esse hanno introdotto nella spazialità contemporanea. Se, infatti, lo spazio costruito sembra essere sempre più uno “spazio ibrido”, siamo probabilmente difronte a una nuova eterotopia in cui la dimensione materiale delle strutture edificate e l’immaterialità della rete si rivelano sempre più correlate. Ovvero lo spazio fisico, tradizionalmente descritto attraverso strutture geometriche misurabili e quantificabili, appare sconfinare verso il digitale, dove la percezione soggettiva risulta “aumentata” dal flusso di immagini che, per il loro stesso statuto, sono in grado di generare processi interpretativi e di creare immaginari collettivi.