Espedienti tipografici ed esperimenti metrici umanistici
Keywords:
Carmina figurata, calligrammi, Cinquecento, Umanesimo, Lidio Catti, Lancino Curti, Italia, tipografiaAbstract
Tra XV e XVI secolo, la produzione poetica sperimentale neolatina in Italia visse una spinta verso forme figurali e quasi enigmistiche. Come dimostrato da G. Pozzi, diversi autori si dilettarono nella composizione di carmina figurata, versi reticolati e sotadici ed acrostici. Oltre che in ambito metrico, il fenomeno ha lasciato tracce anche nel campo della giovane tipografia, a cui questi poeti cominciarono ad affidare le proprie opere. La volonta? di rendere visibili al lettore questi giochi letterari, spesso basati sulla posizione delle parole, costrinse gli stampatori ad adottare espedienti formali curiosi ed efficaci. Il contributo si propone di studiare questa produzione, concentrandosi sui casi emblematici delle raccolte di due autori: gli Opuscula del ravennate L. Catti (1502) e gli Epigrammaton libri del milanese L. Curti (1521). La presenza di calligrammi, di carmina organizzati in riquadri, nonche? dell’uso strumentale di spaziature, punteggiatura e maiuscole, inseriscono queste antologie sia nella tradizione dei carmina figurata latini sia in quella dei technopaegnia ellenistici. L’esistenza inoltre di testimoni manoscritti di questi esperimenti permettera? di analizzare le somiglianze e le differenze tra le soluzioni adottate dai copisti e dai tipografi.
Between the 15th and the 16th centuries, Italian Neo-Latin experimental production was characterized by a strong attraction to shaped and enigmatic poetry. As it can be seen in G. Pozzi’s works, several authors liked composing carmina figurata, crosslinked verses, carmina Sotadica and acrostics. This phenomenon didn’t concern only prosody, since it left traces also in the young field of typography, which started to print some of the experiments. These literary games were often based on word disposition, so the will to make them visible led printers to adopt curious and effective visual solutions. The aim of this paper is studying this production, focusing on two main cases: the Opuscula by L. Catti from Ravenna (1502) and the Epigrammaton libri by L. Curti from Milan (1521). Their pattern poems and square-shaped carmina and their functioning use of spaces, punctuation and capital letters include these two collections of poems both in the Latin tradition of carmina figurata and in the Hellenistic genre of technopaegnia. Moreover, the existence of manuscript versions of these poems will allow to compare the solutions adopted by copyists and printers.