L’incontro con l’altro come trauma creativo
da "Il carcere" a "Paesi tuoi"
Parole chiave:
Cesare Pavese, Critica psicoanalitica;, Incontro;, Calabria, Jacques LacanAbstract
Il valore fondativo del soggiorno a Brancaleone Calabro nella formazione di Pavese è uno degli ambiti meno esplorati dalla critica. Eppure, già Il carcere, pubblicato solo nel 1948 ma la cui elaborazione precede l’esordio Paesi tuoi (1941), ci mostra l’incontro con l’incomprensibilità del mondo ancestrale e contadino. Entrambe le opere scavano nell’autobiografia dell’autore e ne mettono in evidenza la posizione liminale, sospesa tra la solidità cittadina e il richiamo dell’irrazionale.
Utilizzando strumenti della teoria lacaniana, si approfondisce l’incontro dell’autore con l’alterità concepita nel suo valore più traumatico, che ne risveglia l’interesse per etnografia e antropologia. Attraverso il contatto con il Reale lacaniano, riscopriamo le difficoltà dell’intellettuale italiano negli anni Trenta, in cui dietro la ricerca di un equilibrio tra il richiamo dell’irrazionale precapitalistico e l’influenza del consumismo americano si cela un più profondo desiderio di evadere dall’irrazionale più radicale, a cui è condannato dal fascismo.