Dai Delicta Imperii alle immunità internazionali
Parole chiave:
Delicta Imperii, Diritto Internazionale, Ius Cogens, Immunità Statale, Sentenza 238/2014 della Corte costituzionale ItalianaAbstract
Il presente elaborato esamina il rapporto tra il principio dello ius cogens nel diritto internazionale e il concetto di delicta imperii, con particolare riferimento alle immunità statali. L’analisi parte dalla gerarchia delle norme internazionali, evidenziando come il ius cogens, costituito da principi inderogabili quali il divieto di tortura e di crimini di guerra, prevalga sulle immunità giurisdizionali degli Stati. La giurisprudenza italiana ha progressivamente affermato la superiorità della tutela dei diritti fondamentali rispetto all’immunità statale nei casi di gravi violazioni del diritto internazionale. Viene in seguito analizzata la sentenza 238/2014 della Corte Costituzionale italiana, che ha ridefinito i limiti dell’immunità statale nei casi di crimini di guerra e contro l’umanità, riconoscendo la possibilità di esercitare la giurisdizione nazionale anche contro Stati stranieri. L’approccio italiano si confronta con la posizione della Corte Internazionale di Giustizia, che ha invece riaffermato la natura procedurale dell’immunità, distinguendola dalla responsabilità per crimini internazionali. Lo studio approfondisce, inoltre, il dialogo tra ordinamento italiano e diritto internazionale, evidenziando il ruolo degli artt. 10 e 11 della Costituzione nella partecipazione dell’Italia ai trattati internazionali. Infine, viene esaminata la prospettiva tedesca sulle immunità statali, sottolineando la distinzione tra atti di iure imperii e iure gestionis. La ricerca conclude che, sebbene il diritto internazionale tradizionale tuteli l’immunità statale, l’evoluzione giurisprudenziale suggerisce una crescente apertura alla giustiziabilità dei crimini internazionali, ridefinendo il confine tra sovranità statale e tutela dei diritti umani.
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