La città come testo: il ruolo partecipativo della grafica ambientale
DOI:
https://doi.org/10.15168/xy.v3i6.98Abstract
Nelle città, siano esse di piccole o grandi dimensioni, storiche o non, ai margini o centrali, è fondamentale la valorizzazione delle risorse esistenti e del tessuto stratificato. Il tessuto nasce dall’insieme dei pieni e dei vuoti, ma anche dagli interventi temporanei, dagli eventi, dai servizi e dai cittadini che ne fanno parte. I luoghi che compongono la città vengono identificati non più come contesti ma come veri e propri testi. In tale quadro, il ruolo del disegno, e quello della cosiddetta “grafica ambientale”, diventa più significativo quando interessa la sfera della comunicazione e si fonde con i manufatti necessari alle azioni quotidiane. L’articolo si concentra sull’osservazione critica di opere realizzate in differenti contesti urbani e di diversa natura, siano esse statiche o dinamiche: dalla vestizione delle cesate di cantiere, alla urban art, ai meccanismi legati agli eventi. Le riflessioni contribuiscono a creare un quadro conoscitivo sulle forme di espressività urbana e sottolineeranno come la grafica ambientale stia diventando segno e allo stesso tempo player dei processi sociali in atto: promuove la partecipazione del “fruitore” che diviene più cittadino e meno utente.