La rappresentazione del paesaggio italiano nel pensiero figurato di Giorgio de Chirico e Luigi Ghirri
DOI:
https://doi.org/10.15168/xy.v3i6.94Abstract
Questo articolo si propone di studiare comparativamente il lavoro di G. de Chirico e L. Ghirri sull’immagine costruita del paesaggio. De Chirico attua una vera e propria rivoluzione all’interno della pittura, attraverso la rappresentazione del paesaggio secondo la sua percezione metafisica. Allo stesso modo Ghirri compie una rivoluzione fotografica, nella quale recupera il contatto diretto e “affettivo” con le cose ordinarie e con il mondo circostante. Nel caso di de Chirico questa esperienza nasce e si concretizza nei primi anni della sua produzione, dando vita alla pittura metafisica. De Chirico continuerà a elaborare questi studi per tutta la propria vita, riproponendo gli stessi paesaggi con nuovi punti di vista. Allo stesso modo Ghirri si occupa (alla maniera di G. Morandi) della rappresentazione della realtà come ricerca del particolare. Questi studi culminano in pubblicazioni ed esposizioni, fra cui quelle sul paesaggio italiano e la mostra Viaggio in Italia. Secondo Ghirri viviamo in un mondo in cui tutte le immagini di fruizione pubblica (mass−media, televisione, giornali, ecc.) sono costituite da “facce” multiple; la volontà è quella di richiamare l’attenzione verso il paesaggio, ricostituendo il rapporto primordiale tra l’uomo e l’ambiente. Inoltre, poiché la società del XX secolo è costretta ad una velocizzazione dello sguardo, Ghirri decide di rallentare questo processo per permettere all’uomo di cogliere i particolari ordinari della realtà che lo circonda. De Chirico rappresenta la realtà ordinaria delle piazze italiane con nuove modalità, modificando cognitivamente la percezione dell’osservatore. Le sensazioni di sorpresa, spaesamento, mistero, o angoscia nascono dagli accostamenti degli oggetti rappresentati nei suoi paesaggi, ove de Chirico spesso ritrae una medesima scena stravolgendone il punto di vista o la localizzazione degli oggetti. Poiché de Chirico e Ghirri hanno costituito un magistero importante nella storia della pittura e della fotografia dell’epoca moderna, è interessante sottolineare come gli autori studiati comparativamente risultino un punto di svolta per le successive generazioni di pittori, architetti e fotografi.