Trame e tracciati dello spazio. Immagini del temporaneo e dell’infinito umano e spaziale
DOI:
https://doi.org/10.15168/xy.v4i8.155Parole chiave:
paesaggio terrestre, tracciati spaziali e umani, tempo e spazioAbstract
Nel paesaggio terrestre ogni tracciato definisce l’immagine di una possibile direzione e lungo il suo svolgersi i punti che lo intersecano e lo interrompono definiscono la distanza. Così, la traccia segnata sulla terra disegna e ordina prima il paesaggio terrestre, creando un rapporto dimensionale e formale tra il vuoto e l’orizzonte, e poi il paesaggio urbano, quando penetra nel vuoto costruito creando fitte orditure che si configurano come mappe geometriche e mentali. I tracciati definiscono la densità e la rarefazione dello spazio generando immagini del vuoto e del pieno. Il tracciato terrestre e il tracciato urbano portano con loro la narrazione dello spazio e del rapporto tra spazio e uomo. Portano con loro il finito reale e l’infinito percepito, l’immagine del mondo e della terra, come si vive, come si abita. Negli spazi immensi, desertici ed estesi, il tracciato è rotto da segni diversi, estranei all’abitare. Segni che comunque accompagnano la vita dell’uomo, il suo poter abitare il mondo. Così, lungo gli sterminati tracciati terrestri, delle semplici stazioni di rifornimento diventano intersezioni funzionali e limiti razionali, atti a ricordare la necessità di organizzare la vita anche nel vuoto. Questi tracciati creano delle immagini nitide e indelebili, capaci di raccontare l’uomo e lo spazio, la vita e lo spazio di vita, ma anche società e sviluppo insieme alla volontà di sopravvivenza dell’uomo sulla terra. Attraverso una ricognizione grafica, fotografica e letteraria questo lavoro intende studiare e svelare le trame che generano spazio, che fanno lo spazio, e i tracciati in cui lo spazio, vuoto e pieno, si forma e si trasforma creando infinite immagini che estendono all’infinito la temporaneità spaziale.