Salvare le immagini. Memoria e oblio della conoscenza nell’epoca del digitale
DOI:
https://doi.org/10.15168/xy.v4i7.121Abstract
Alcuni dei fenomeni della contemporaneità che riguardano la memoria e la trasmissione della conoscenza quali la digitalizzazione degli archivi, la rapida obsolescenza delle tecnologie digitali,il potere dei gestori dei data cloud che custodiscono le informazioni, mettono in discussione le modalità di trasmissione del sapere che si sono consolidate nel corso dei millenni. Viviamo un’epoca caratterizzata da un eccesso di immagini che però potrebbero in gran parte essere destinate all’oblio. Dalle immagini scolpite, incise e disegnate sulla pietra a quelle scaricate sui dispositivi mobili digitali – attraversando papiri, arazzi, tele, carta... – si è compiuto un processo di accelerazione del consumo di immagini, di democratizzazione degli strumenti di produzione e allo stesso tempo di dematerializzazione delle stesse. Possono la dematerializzazione e la digitalizzazione dell’informazione essere la soluzione all’immanente domanda di memoria della contemporaneità? O sarà piuttosto la causa dell’oblio della nostra cultura? Quali e quante di queste sono arrivate sino a noi e quali e quante sono state invece perse a causa di fattori tecnici e tecnologici? Quante delle immagini della contemporaneità sopravviveranno a questa nostra epoca? Riusciremo a trasmettere alle generazioni future l’immanente quantità di informazioni e immagini che produciamo quotidianamente? In questo articolo si vuole riflettere su questi interrogativi discutendo il ruolo delle immagini nella trasmissione della cultura, in riferimento ai fenomeni della contemporaneità e a diversi casi di studio provenienti da varie culture ed epoche, per arrivare a concludere discutendo i rischi connessi alla digitalizzazione delle informazioni e delle immagini come mezzo privilegiato di trasmissione del sapere e delle culture.