Morfemi dinamici

Autori

  • Ruggero Lenci

DOI:

https://doi.org/10.15168/xy.v2i3.62

Abstract

Insieme alla scrittura in senso lato, al disegno e all’architettura, la scultura contribuisce a indagare le qualità dello spazio e del tempo. Uno spazio che nella serie Morfemi Dinamici è ad assetto variabile, connesso a un tempo bidirezionale: verso il futuro, con un ritorno al passato, transi- tando per l’adesso. Spazio e tempo generano forma e matrice, un fenomeno e il suo opposto, innescando quel vitale conflitto possibile solo nella condizione presente. Morfemi Dinamici derivano da un’esigenza incontenibile di dare tridimensionalità a figurazioni intimamente connesse con l’idea di spazio–tempo, a lungo confinate nella soffusa bidimensionalità e, dagli anni ‘80, imprigionate nell’immaterialità del virtuale. E da questa condizione non rinunciano ad assumere spessore granulare (teoria dei granuli), a inverarsi nell’essere. Stanchi di una figurazione tauto- logica che tende ad alimentarsi della sua stessa rappresentazione, intercettano e sfatano possi- bili minacce di cortocircuito, lievitando da XY alla nuova dimensione XYZ: disegni divenuti materici, realtà che più non temono il rapporto con la gravità. A saperli vedere, essi vanno letti come disegni tridimensionali astratti, concentrati di architettura teorica ancora privi di concre- te connotazioni costruttive. Anticipando l’architettura, questi granuli desiderano costituire gli anelli di una catena dinamica che ne descrive il DNA: un certo numero di nucleotidi liberamente articolabili in grado di generare, per derivazione e trascrizione, le cellule staminali di un nuovo progetto contemporaneo.

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Pubblicato

2017-08-30

Come citare

Lenci, R. (2017). Morfemi dinamici. XY. Studi Sulla Rappresentazione dell’architettura E sull’uso dell’immagine Nella Scienza E nell’arte, 2(3), 64–73. https://doi.org/10.15168/xy.v2i3.62