I sentieri per il disegno di Roma
DOI:
https://doi.org/10.15168/xy.v4i8.154Parole chiave:
mitologia, Roma, topografiaAbstract
Studi archeologici e visioni antiquarie di un architetto già direttore dell’Anfiteatro Flavio rimarcano paesaggi e memorie del Mediterraneo misurandone le trame geo‒astronomiche nascoste nel disegno di Roma. I caposaldi di quella fondazione memorizzano un codice topografico le cui triangolazioni assecondano le misure delle trame naturali e mettono a registro le “ombre” disperse della mappa labirintica di Roma ordita tra terra e cielo. Testimonianze monumentali dialogano a distanza tra loro con una doppia sostanza geometrica configurata localmente grazie all’axis urbis che supporta unitariamente trame e compone tracciati riferibili ad un cardo di cielo che incrocia in terra il decumano di Roma. La groma romana della misura si confronta così con i dati archeo‒astronomici scoperti e necessari a riordinare la qualità della rete antica e riconoscere i topoi identitari dello spazio‒tempo, i siti disseminati tra centro e periferie da rileggere come parti distinte del medesimo insieme archeologico. Ab urbe condita l’identità del disegno urbano rimarca dunque la figura unitariamente intesa di un modello a “postazioni quantiche” che storicizza i dati scientifici dello scavo archeologico aiutando a comprendere e rendere produttive le geometrie stratigrafiche dei valori materiali ed immateriali dispersi e mai persi. I nodi primari della rete e le misure tecnico–gromatiche storicizzate caratterizzano il modo di pianificare eterotopico che rigenera figure e sentieri d’invenzione per legare il centro alle periferie lontane sempre tramite l’assiomatica geometria identitaria dell’axis, rimarcata finanche nella tavola della Forma Urbis Romae. Il territorio moderno ricomposto con la guida del codice segretato dell’axis urbis, rappresentato come forma a croce di un doppio disegno, potrà rigenerare gli antichi tracciati del labirinto urbano e proporre nell’epoca digitale figure spaziali innovative per il bene comune (“Bi‒Sogno” di Roma).