Nel segno di una primordiale femminilità
il sangue e la donna nel dialogo "In famiglia"
Parole chiave:
myth, Pavese, blood, woman, Elena.Abstract
Nel dialogo In famiglia «c’è il solito problema della donna fatale, ma ironizzato» (Lettere 2, 515), scrive Pavese in una lettera a Bianca Garufi. L’ironia dei Dialoghi con Leucò è un mezzo intellettualizzante di simbolizzazione del materiale mitico, in questo caso funzionale a una riflessione condotta sulla storia peculiare della donna di cui gli interlocutori parlano: la volubile e distaccata Elena, vera e propria donna-mito, oggetto di desiderio e conflitto, di esaltazione e disprezzo, di difesa e condanna.
Figura dell’irrazionale titanico, la Tindaride rappresenta una femminilità pienamente artemidea e afroditica, recando con sé la pericolosità che tale connessione comporta. Legata alla colpa, alla morte e al destino di sofferenza dell’umanità, l’eroina gode di una fortuna che Pavese recupera, esplorando il sostrato arcaico del mito, reinterpretando un personaggio complesso attraverso un gioco allusivo che problematizza, con sottile ironia, il conflitto tragico alla base della stessa esistenza.
In the sign of a primordial femininity: blood and woman in dialogue In famiglia
Pavese writes in a letter to Bianca Garufi that in the dialogue In famiglia «c’è il solito problema della donna fatale, ma ironizzato» (Lettere 2, 515). Irony of the Dialoghi con Leucò is an intellectualizing means of symbolizing the mythical material, in this case functional to a reflection conducted on the peculiar history of the woman the interlocutors are talking about: the fickle and detached Elena, real woman-myth, object of desire and conflict, of exaltation and contempt, of defense and condemnation.
Figure of the titanic irrational, the Tindaride heroin represents a fully artemid and aphroditic femininity, bringing with itself the danger that this connection entails. Linked to the guilt, to the death and the fate of suffering of humanity, the heroine enjoys a fortune that Pavese recovers, exploring the archaic substratum of myth, reinterpreting a complex character through an allusive game which problematizes, with subtle irony, the tragic conflict at the basis of existence itself.