Anamorfosi critiche. Scrittura saggistica e spazi mentali: il caso di Cesare Garboli

Autori

  • Paolo Gervasi

Abstract

Analizzando l’opera saggistica di Cesare Garboli, questo articolo propone di pensare al saggio come a una proiezione anamorfica: un’operazione conoscitiva che deforma il testo analizzato per sottrarlo alle convenzioni percettive e interpretative; un intervento critico che istalla dentro l’opera una diversa e obliqua immagine dell’opera.
A partire da questa metafora visiva, e ricorrendo ad alcuni assunti teorici elaborati dalle scienze neurocognitive, il saggio può essere interpretato come un terzo spazio che ibrida lo spazio della critica e quello dell’invenzione, sovrappone analisi e scrittura creativa. Lo spazio del saggio è il risultato di un blending concettuale, ovvero della fusione di domini conoscitivi precedentemente irrelati. A convergere nel terzo spazio del saggio non sono soltanto due “generi” o modalità discorsive, critica e letteratura, ma due modalità della cognizione, il pensiero analitico e il pensiero immaginativo.
Nei suoi saggi Garboli riformula i significati dei testi di partenza in un nuovo testo che sfrutta risorse letterarie, ricorre a pattern narrativi, utilizza un linguaggio ad alta densità metaforica e stilistica, contamina elementi storici ed elementi finzionali. Riproducendo in anamorfosi le opere di cui parla, Garboli intende demistificare ogni illusionismo letterario, mostrando il legame delle parole con il mondo della vita, la loro origine materiale, il radicamento della creatività nell’esperienza individuale del corpo che si muove in un contesto storico e biografico.

 

Analysing the work of Cesare Garboli, this article aims at representing the essay as an anamorphic projection. The essay deforms the literary text to deconstruct perceptive and interpretative conventions. It brings within the literary work a divergent image of the work itself.
Building on this visual metaphor, and drawing on theoretical insights from neurocognitive sciences, the article interprets the essay as a third space in which criticism and invention are hybridised, analysis and creative writing are overlapped. The essay results from a conceptual blending, that is, the merging of two mental spaces previously unrelated. The third space of the essay doesn’t just blend two genres or discourses, such as criticism and literature, but two cognitive modes, namely analytical thought and imaginative thought.
In his essays, Garboli reshapes the meanings of the analysed texts and creates a new text drawing on literary resources, such as narrative patterns, metaphorical and stylistic density, contamination of history and fiction. In reproducing literary works as anamorphoses, Garboli aims at deconstructing the illusionism of literature. He shows how words are rooted in life, how creativity has a material origin and is determined by the existence of the body in its biographical and historical contexts.

 

PAROLE CHIAVE:

Saggio; Garboli; Critica; Scienze neurocognitive; Poetica cognitiva; Blending; Narrazione; Stile; Letteratura italiana; Letteratura contemporanea

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Pubblicato

31-05-2018

Come citare

Gervasi, P. (2018). Anamorfosi critiche. Scrittura saggistica e spazi mentali: il caso di Cesare Garboli. Ticontre. Teoria Testo Traduzione, (9), 45–65. Recuperato da https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/1084

Fascicolo

Sezione

Sezione monografica - I confini del saggio