«Il nastro a rovescio». Possibili influenze di Storie Naturali ne La freccia del tempo di Martin Amis
Abstract
Il presente contributo si propone di ripercorrere le tappe del rapporto letterario tra Martin Amis e Primo Levi, sottolineando l’attenzione dello scrittore inglese nei confronti dei testi di Levi. Come Amis stesso scrive più volte, Levi fu per lui una delle letture fondamentali nel suo percorso di ricerca letteraria; e nella Postfazione di una delle sue opere principali, Time’s arrow (La freccia del tempo), l’autore richiama per ben due volte l’attenzione su Levi, da un lato, ritenendo che senza le letture leviane non avrebbe potuto scrivere il suo romanzo, e dall’altro, avvertendo il lettore che il titolo pensato originariamente era un’espressione leviana, La natura dell’offesa (oggi secondo titolo de La freccia del tempo). Partendo da questi presupposti si nota come, nel racconto Trattamento di quiescenza della raccolta Storie Naturali, Levi parla tangenzialmente di uno scorrere del tempo al contrario e con una causalità inversa, nello stesso modo in cui Amis, in maniera più sistematica e precisa, costruisce per intero il suo romanzo. Dunque si potrebbe ipotizzare che Amis si sia ispirato non solo al Levi di Se questo è un uomo, La tregua e I sommersi e i salvati per il tema del suo romanzo (e cioè la barbarie nazista), ma anche al Levi dei racconti per il modo tutto particolare di narrare la sua storia. Del resto, la scelta di scrivere il romanzo ‘al contrario’ è funzionale al tema: solo in un mondo con un tempo e una causalità ‘al contrario’ la barbarie dei campi di concentramento sarebbe giustificabile.
The purpose of this paper is to explore the literary relationship between Martin Amis and Primo Levi, highlighting how the English writer directed his attention to Levi’s works. As Amis himself often writes, Levi was one of his fundamental readings in his literary research; in the Afterword of one of his masterpieces, Time’s Arrow, the author mentions Levi twice: on the one hand, he claims that he could not have written his novel without having read Levi’s works; on the other hand, he informs the reader that the title he had originally in mind was inspired by one of Levi’s expressions, i.e., The nature of the offence (today this is the second title of Time’s Arrow). Given these premises, the essay highlights how, in the short story Trattamento di quiescenza (included in the collection Storie naturali), Levi briefly mentions an event narrated backwards in time and with an opposite causality, much as Amis, in a more systematic and precise manner, narrates his whole novel. Therefore, we can suppose that Amis was inspired not only by Levi’s documentary works (If This Is a Man, The Truce, The Drowned and the Saved) as for the theme of Nazi barbarity, but also by his short stories as for such a peculiar way of narrating his story. Moreover, the choice of writing the novel backwards is suitable for the theme: indeed, only in a world in which time and causality are inverted, the Holocaust may be conceivable.
PAROLE CHIAVE
Primo Levi; Martin Amis; Influenze; Traduzioni; Narratologia; Olocausto.