«A Few Loose Sentences»: Virginia Woolf e l’eredità metasaggistica di Montaigne

Autori

  • Paolo Bugliani Università di Pisa

Abstract

Il contributo prende le mosse dalla volontà di confutare un assunto critico molto diffuso nella cultura anglosassone, ossia il pregiudizio di inferiorità che grava sulla forma del saggio fin dalle sue origini, e di cui, nella parte iniziale, si vuole tratteggiare un succinto resoconto. Questo preambolo storiografico prelude ad un’ipotesi sulle due ragioni che potrebbero essere alla base del suddetto pregiudizio, circostanziate negli Essais di Montaigne. Da una parte la mancanza di fonti classiche facilmente identificabili per l’opera di Montaigne, dall’altra l’assenza di un Manifesto estetico a cui guardare per figurarsi un prototipo del genere saggistico. Una via di uscita teorica potrebbe essere il ricorso ai pronunciamenti dei saggisti stessi, che permette alle caratteristiche intrinseche alla forma saggistica di emergere in una dinamica metaletteraria. Esattamente in questa prospettiva ci si vuole avvicinare a The Modern Essay di Virginia Woolf, proposto come epitome di uno specifico e utilissimo sottoinsieme del genere saggistico, che permette ad autori, critici e lettori di superare il pregiudizio e di riconoscere la centralità di una forma letteraria che è in grado di descrivere se stessa.  

The paper builds on the confutation of a widespread critical prejudice, that has burdened on the essay as a genre ever since its appearance, of which the paper draws a synthetic overview in its first part. This historiographical introduction preludes a more specific hypothesis about two possible reasons for this prejudice, which have been explored in Montaigne’s Essais. On the one hand, intertwined with the absence of specifically identifiable sources of Montaigne’s work, on the other the prejudice is linked to yet another absence, i.e. that of an aesthetical Manifesto on which to rely in order to posit some sort of prototype. The theoretical egress to this situation is the reliance on the pronouncements of the same essayists, that allows the inherent features of the genre emerge via a metaliterary approach. It is exactly in this perspective that the paper confronts Virginia Woolf’s The Modern Essay, as the epitome of a specific and most useful category of essays that allows authors, critics and readers to surmount the prejudice and to recognize the importance of a literary form capable of describing itself.   

 

PAROLE CHIAVE:

 saggio, metaletteratura, metasaggismo, Michel de Montaigne, Virginia Woolf, The Modern Essay

Biografia autore

Paolo Bugliani, Università di Pisa

Dottorando in Letteratura Inglese presso il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica. Sezione di Anglistica.

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Pubblicato

31-05-2018

Come citare

Bugliani, P. (2018). «A Few Loose Sentences»: Virginia Woolf e l’eredità metasaggistica di Montaigne. Ticontre. Teoria Testo Traduzione, (9), 1–26. Recuperato da https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/1069

Fascicolo

Sezione

Sezione monografica - I confini del saggio