Immagini nel mondo 2.0 - Istruzioni per l’uso
DOI:
https://doi.org/10.15168/xy.v1i1.17Abstract
Nell’introduzione alla raccolta di saggi L’uso delle immagini. Studi sulla funzione sociale dell’arte e sulla comunicazione visiva (1999), Ernst Gombrich osserva che la domanda di immagini è talmente rilevante nella società occidentale che una famiglia senza televisore è considerata come priva di qualcosa; indirizzando la propria riflessione ai requisiti fondamentali per la comprensione dei media visivi – chiarezza e comunicazione innanzitutto – lo storico dell’arte non manca inoltre di ricordare il ruolo divulgativo che le immagini hanno rivestito nella cultura occidentale fino a un passato recente, ad esempio nel caso dei manuali e enciclopedie. Allo stesso tempo Gombrich evidenzia che gli “aiuti visivi” danno luogo a una sorta di “istruzione pittorica”, constatando come pochi pensano che la comprensione delle immagini, sia quelle disegnate, sia quelle in movimento, sia facilitata dall’aggiunta di spiegazioni verbali. Alla luce di queste riflessioni può essere utile estendere queste considerazioni a quanto accade con la comunicazione via web, basata essenzialmente, come è noto, sulla relazione reciproca tra immagini e brevi testi. La domanda a cui questo contributo si propone di rispondere è infatti: cosa e come cambia il ruolo delle immagini nell’era Internet? Insieme alle finalità di conoscenza e comunicazione, si affaccia ora con maggior forza la nuova dimensione delle immagini da condividere: la digitalizzazione nella comunicazione porta dunque con sé una nuova condivisione di saperi e esperienze. Se inoltre, come alcuni sociologi della comunicazione sostengono, la mutazione in atto nei media sembra indirizzare la nostra società verso una crescente confusione tra reale e immaginario, creando vere e proprie vetrine per amplificare la vita sociale (Codeluppi 2012), oggi è però soprattutto all’interno di Internet che tale processo sembra diffondersi. Nei luoghi virtuali si creano e si stabilizzano relazioni interpersonali e si sviluppano confronti che possono generare idee e arricchire le conoscenze già patrimonio di una parte della società: la tecnologia digitale, supportata da “aiuti visivi”, consente dunque una nuova presenza sociale e una crescente visibilità all’interno del nuovo mondo 2.0.
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