La scelta della Corte costituzionale colombiana di depenalizzare l’aborto entro la ventiquattresima settimana e la sua rilevanza rispetto ai diritti sessuali e riproduttivi delle donne
DOI:
https://doi.org/10.15168/2284-4503-2348Parole chiave:
Diritti riproduttivi, diritto alla salute, parità di genere, aborto in America Latina, sentenza Corte costituzionale colombiana C-055/2022Abstract
Il presente contributo prende in esame la sentenza emanata dalla Corte costituzionale colombiana C-055 del 2022. Con questa pronuncia la Corte depenalizza parzialmente il reato di aborto previsto dall’art. 122 del Codice Penale della Colombia, il quale veniva originariamente sanzionato con la reclusione da sedici a cinquantaquattro mesi in tutti i casi in cui l’interruzione volontaria della gravidanza fosse avvenuta al di fuori delle eccezioni previste dalla stessa norma. Queste scriminanti, che già rappresentavano una certa apertura verso il riconoscimento dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne, erano state inserite all’interno della fattispecie per mezzo del precedente della Corte C-355 del 2006 per diverse ragioni. Il commento affronta l’evoluzione delle decisioni della Corte e i motivi di fondo della parziale decriminalizzazione dell’art. 122 c.p.: dallo sviluppo socio-culturale, rappresentato dalla nascita di diversi movimenti regionali a favore dell’interruzione volontaria della gravidanza; all’esigenza di dotarsi di una normativa coerente a ogni livello, che sia nazionale, regionale o internazionale.
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