L’inafferrabile reato di tortura nello spazio della detenzione
DOI:
https://doi.org/10.15168/2284-4503-2467Parole chiave:
Tortura, detenzione, dignità, diritti umani, potereAbstract
Il reato di tortura entra nell’ordinamento penale italiano solo di recente, con l’introduzione dell’art. 613-bis a opera della legge 14 luglio 2017, n. 110. Il divieto di tortura e di trattamenti inumani e degradanti commessi dai funzionari pubblici ai danni dei singoli è stabilito in tutte le principali Convenzioni internazionali. L’autore si propone di analizzare la compatibilità della disposizione normativa italiana con il divieto di tortura così come disciplinato a livello internazionale. Uno speciale focus è sulle condizioni di detenzione e sul rispetto dei diritti fondamentali dei detenuti; in carcere, infatti, gli individui sono particolarmente esposti al rischio di diventare vittima del reato di tortura a causa del disequilibrio dei rapporti di potere indotto dalla privazione della libertà personale.
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