L’impervio percorso della soggettività animale
DOI:
https://doi.org/10.15168/2284-4503-2482Parole chiave:
Benessere animale, diritti degli animali, soggettività, diritto vivente, compito pubblicoAbstract
La sensibilità nei confronti del benessere degli animali, sebbene sia oramai ben radicata nella coscienza collettiva, non sembra aver ancora trovato un pieno riconoscimento ad opera del legislatore. Il presente scritto, prendendo spunto dalla recente modifica dell’art. 9 della Carta costituzionale, che affida alla legge dello Stato «la disciplina i modi e le forme di tutela degli animali», prova a ragionare sulla possibile configurabilità di una soggettività animale verificando se essa possa dirsi già acquisita alla luce del diritto vivente o se invece essa rappresenti un prevedibile esito dei processi legislativi tuttora in corso.
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