Testimoni di Geova e bioetica, diritto alle cure e libertà religiosa
DOI:
https://doi.org/10.15168/2284-4503-2846Parole chiave:
Libertà religiosa, Testimoni di Geova, trasfusione di sangue, consenso informato, disposizioni anticipate di trattamentoAbstract
Il rifiuto dei Testimoni di Geova di sottoporsi alle trasfusioni di sangue ha attraversato la cultura giuridica e scientifica per diversi decenni, lasciando un segno indelebile. La presente analisi parte dalle motivazioni religiose di tale scelta ed esamina lo stimolo propulsivo offerto alla magistratura per coprire il vuoto normativo con le sue decisioni, al legislatore per approvare la legge sul consenso informato, e ai medici motivati a sviluppare nuove tecniche e ad applicare sempre più diffusamente la “medicina senza sangue”. L'articolo si concentra sull'uso particolare delle direttive anticipate di trattamento in senso pro-vita, sugli importanti risultati raggiunti e sulle difficoltà che ancora esistono nell'applicazione del diritto del paziente.
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