Il giudice chatbot: riflessioni sull’importanza delle garanzie italiane, prendendo spunto da una recente decisione della Corte costituzionale colombiana

Autori

  • Simone Barbareschi
  • Andrea Giubilei

DOI:

https://doi.org/10.15168/2284-4503-3600

Parole chiave:

Giusto processo, intelligenza artificiale, chatbot, responsabilità del giudice, principi costituzionali

Abstract

Il contributo esplora le implicazioni giuridiche e costituzionali dell’uso di chatbot basati su LLM, come ChatGPT, nel processo giudiziario. Analizzando in particolare la sentenza T-323/2024 della Corte costituzionale colombiana, gli autori riflettono sui rischi connessi all’impiego dell’IA nella fase decisionale del giudizio, come l’assenza di trasparenza, la deresponsabilizzazione del giudice e la violazione del diritto di difesa. Il lavoro evidenzia i limiti dell’IA nel garantire razionalità, trasparenza e responsabilità nel giudizio, sottolineando la necessità di un “surplus umano” nella funzione giurisdizionale. Si propone un uso dell’IA come supporto amministrativo, ma si esclude la sua legittimità quale soggetto attivo nella produzione del decisum.

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Pubblicato

2025-06-30

Come citare

1.
Barbareschi S, Giubilei A. Il giudice chatbot: riflessioni sull’importanza delle garanzie italiane, prendendo spunto da una recente decisione della Corte costituzionale colombiana. BioLaw [Internet]. 30 giugno 2025 [citato 5 dicembre 2025];(2):169-82. Disponibile su: https://teseo.unitn.it/biolaw/article/view/3600

Fascicolo

Sezione

Focus on