Per un’etica della differenza femminile
DOI:
https://doi.org/10.15168/2284-4503-2563Parole chiave:
Autodeterminazione riproduttiva, differenza di genere, primato femminile nella procreazione, essenzialismo biologico, dottrina cattolica e cultura laicaAbstract
La sentenza della Corte Suprema Dobbs vs. Jackson, che ha cancellato il diritto costituzionale all’autodeterminazione riproduttiva, mostra, ben oltre i confini americani, la persistenza del conflitto etico e politico sull’aborto, a oltre cinquanta anni dalla fine del regime di proibizione. L’articolo ripercorre il dibattito italiano a partire dagli anni settanta e dall’approvazione della l.194/78, mettendo in evidenza la posizione etica e politica ispirata al “primato” femminile nella procreazione, radicato nella esperienza delle donne di “mettere al mondo” il vivente. In coerenza col riconoscimento della differenza di genere, l’autodeterminazione è un principio etico che vede la donna come soggetto libero e insieme responsabile: negandolo, si riduce la donna a muta corporeità, degradandola a “sistema di approvvigionamento di vita”. L’etica del primato femminile nella procreazione restituisce la piena umanità del “venire al mondo”, contro l’essenzialismo biologico della dottrina cattolica e di settori della cultura laica.
##submission.downloads##
Pubblicato
Come citare
Fascicolo
Sezione
Licenza
Questo lavoro è fornito con la licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.