Il riconoscimento facciale sul “banco” degli imputati. Riflessioni a partire, e oltre, Corte EDU Glukhin c. Russia
DOI:
https://doi.org/10.15168/2284-4503-2999Parole chiave:
Riconoscimento facciale, Corte europea dei diritti dell’uomo, vita privata, interferenza, rischiAbstract
Il saggio analizza la prima pronuncia della Corte europea dei diritti dell’uomo di condanna della Russia per l’impiego di sistemi di riconoscimento facciale, accertando la violazione degli articoli 8 e 10 CEDU. L’articolo inquadra la disamina nel contesto degli sviluppi in tema di regolamentazione delle tecnologie di intelligenza artificiale, proponendo anche un raffronto con alcune pronunce decise a livello domestico da alcuni Stati europei ed extra-europei. Il saggio pone in evidenza l’orientamento della Corte EDU di fronte all’impiego dei sistemi di identificazione biometrica al fine di verificare se, e se sì in quale misura, tali sistemi siano rispettosi dei diritti convenzionali.
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