La legge 194: un dibattito riacceso
DOI:
https://doi.org/10.15168/2284-4503-2555Parole chiave:
Aborto, consultori familiari, diritti riproduttivi, obiezione di coscienza, aborto farmacologicoAbstract
La legge 194, che tutela la maternità e regolamenta in Italia l’interruzione volontaria di gravidanza, è stata fin dalla sua promulgazione, al centro di polemiche e dibattiti. Il problema si è accentuato dopo le misure restrittive sull’aborto volontario prese in alcuni paesi europei e soprattutto dopo la sentenza della Corte Suprema Americana (Dobbs vs Jackson Women Health Organization), che, nel giugno 2022, ha giudicato priva di fondamento costituzionale la storica sentenza del 1973 (Roe vs Wade), con la quale la stessa Corte aveva sancito il diritto della donna all’autodeterminazione in tema di scelte riproduttive e sessuali. Al contrario degli USA, dove la sentenza del 1973 fu ritenuta intoccabile e ad essa non fece seguito alcuna legge federale, in Italia una sentenza della Corte costituzionale che sancì la prevalenza della salute della madre su quella del feto pur riconoscendone i diritti, fu seguita da una legge della Stato, la numero 194 del maggio 1978. Bisogna inoltre sottolineare il sostegno di vari mezzi di comunicazione e dell’opinione pubblica, che permise qualche anno dopo di respingere il referendum abrogativo. Per quello che riguarda la sua applicazione, da una parte c’è l’ottimismo della relazione annuale del Ministero della Salute, fondata sulla significativa diminuzione del numero di aborti; dall’altra parte c’è la protesta per la difficoltà che le donne trovano nell’usufruire del servizio in alcune parti del paese, legata all’alto numero di obiettori. C’è inoltre un ricorso ridotto alla pratica farmacologica, che dopo 30 annidi applicazione ha ormai dimostrato la sua sicurezza, come certificano sia l’OMS che le società scientifiche di mezzo mondo. La legge ha più di 40 anni e dovrebbe essere oggetto di una revisione democratica basata su esperienze internazionali ed evidenze scientifiche, ma da una serie di esternazioni mediatiche e progetti presentati pare che sia destinata non tanto all’abrogazione, legislativamente molto difficile, ma ad essere svuotata.
##submission.downloads##
Pubblicato
Come citare
Fascicolo
Sezione
Licenza
Questo lavoro è fornito con la licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.