Libere davvero? L’effettività della legge n. 194/1978 alla prova: un caso studio nel veronese
DOI:
https://doi.org/10.15168/2284-4503-2568Parole chiave:
Aborto, autodeterminazione, diritti civili, obiezione di coscienza, sistema sanitarioAbstract
A partire dalla ricostruzione del contesto socio-politico che ha portato all’approvazione e successivamente alla promulgazione della Legge 194/78 e delineando il panorama internazionale in cui si inserisce oggi, la ricerca presenta alcune considerazioni sulla sua azione a garanzia della salute delle donne e dei diritti riproduttivi. Non vi è infatti solo l’obiezione di coscienza a condizionarne l’efficacia: ancor più in tempi pandemici e post-pandemici le limitazioni all’accesso all’IVG hanno a che fare con una dimensione di carenze sistematiche e strutturali molto più ampia. Oltre all’analisi dei processi che stanno mantenendo, quando non esacerbando, la discrasia tra diritto formale e sostanziale all’aborto, è fondamentale osservare cosa ciò comporti nella concreta esperienza di una donna che voglia accedere al servizio e per questa ragione la ricerca affonda l’analisi sul territorio concentrando nell’ultima parte uno studio di caso nel territorio veronese utilizzando una metodologia di tipo qualitativo etnografico (shadowing).
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