La vulnerabilità del migrante nell’era delle smart-borders e delle tecnologie lie-detecting

Autori

  • Roberta Nobile

DOI:

https://doi.org/10.15168/2284-4503-3328

Parole chiave:

Migranti, lie-detecting, biometria, vulnerabilità, sorveglianza

Abstract

Alle frontiere il riconoscimento biometrico viene utilizzato per individuare movimenti sospetti e anticipare lo screening dei migranti che entrano nei confini europei. L’UE ha finanziato iBorderCtrl, un sistema di rilevamento delle menzogne gestito da una guardia di frontiera virtuale per interrogare i viaggiatori che cercano di attraversare le frontiere mediante la valutazione delle microespressioni facciali. Il riconoscimento facciale solleva preoccupazioni, tra cui il pericolo di sorveglianza e di profilazione discriminatoria, che disegnano i margini di una forma di vulnerabilità di gruppo. A questo si aggiunga la creazione di registri biometrici nella dimensione dell'interoperabilità, contribuendo ad aggravare la fragilità del migrante.

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Pubblicato

2024-12-13

Come citare

1.
Nobile R. La vulnerabilità del migrante nell’era delle smart-borders e delle tecnologie lie-detecting. BioLaw [Internet]. 13 dicembre 2024 [citato 23 dicembre 2024];(1S):289-301. Available at: https://teseo.unitn.it/biolaw/article/view/3328

Fascicolo

Sezione

SEZIONE 3 – DEI VOLTI UMANI DELLA VULNERABILITÀ