Alle soglie della cittadinanza, oltre i limiti dei diritti. L’esperienza del trattenimento nei Centri di permanenza per i rimpatri
DOI:
https://doi.org/10.15168/2284-4503-3646Parole chiave:
Immigrati extra-comunitari, Centri di permanenza per i rimpatri, Trattenimento amministrativo, Libertà personale, Diritto alla saluteAbstract
Il contributo riflette sulla condizione delle persone trattenute nei Centri di permanenza per i rimpatri, interrogandosi su quali diritti fondamentali restino effettivamente garantiti a chi si trova privato della libertà. Partendo dal principio per cui i diritti fondamentali devono valere per tutti, si mette in discussione il .peso ancora decisivo dello status civitatis nel determinare l’accesso concreto a quei diritti che la Costituzione indica come universali. L’analisi si sofferma in particolare sul progressivo svuotamento delle garanzie riservate alla libertà personale dei cittadini extra-UE, mostrando come nei CPR la detenzione amministrativa si accompagni spesso a un indebolimento di altri diritti fondamentali, ivi compreso quello alla salute. Il paradosso della “libertà detenuta” diventa così il punto di partenza per una prima riflessione introduttiva di questo fascicolo sulle ambiguità di un sistema che, pur muovendosi entro i margini della legalità formale, sembra allontanarsi dai principi costituzionali e dai valori essenziali dello Stato di diritto.
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