Per una archeologia dei linguaggi figurativi globali: il caso del Pittoresco

Autori

  • Rossella Salerno Politecnico di Milano

DOI:

https://doi.org/10.15168/xy.v5i09-10.176

Parole chiave:

cultura visiva, globalizzazione, Pittoresco

Abstract

Il libro di Timothy Brook Il cappello di Vermeer. Il Seicento e la nascita del mondo globalizzato (2009) mostra, attraverso un’attenta disamina di alcuni quadri del noto pittore olandese, la penetrazione nel mondo europeo di manufatti – quali cappelli e porcellane – provenienti dall’intensa attività commerciale della Compagnia delle Indie. La lettura proposta da Brook sposta gli esordi della globalizzazione, che sicuramente contraddistingue la società contemporanea, al periodo in cui alcune nazioni danno vita a «un mondo in cui si stava intessendo una rete di connessioni e scambi quale non si era mai vista prima» (Brook 2015, p. 9). L’età delle scoperte si era già conclusa e quella dell’imperialismo doveva ancora arrivare, ma in questo inizio di scambi culturali e commerciali diventano urgenti “traduzioni” di linguaggi da un mondo all’altro, capacità di intendersi e infine di integrarsi. Gli Olandesi prima e subito dopo gli Inglesi ricorrono a un linguaggio figurativo in grado di descrivere altrettanto i nuovi mondi, come gli ambienti domestici, rendendo le immagini delle nuove realtà, dei nuovi paesaggi, di facile accessibilità e comprensione per chi li guardava dalla madrepatria. Si assiste così ad una “trasmigrazione”, ad un adattamento dei codici visuali del Pittoresco ai nuovi mondi extraeuropei: ovvero si impiegano codici figurativi consolidati come una “lente” attraverso cui guardare la nuova natura. Per una lunga stagione, fino almeno all’invenzione della fotografia, il Pittoresco diventa il linguaggio universale in grado di rendere familiari anche luoghi esotici e lontani, re–inventando i paesaggi d’oltremare, attraverso matrici culturali europee. Il contributo intende illustrare, attraverso alcuni casi iconografici esemplificativi, come il Pittoresco assuma la veste di canone globale, di lingua franca in grado di descrivere civiltà diverse e lontane, attraverso il linguaggio pittorico degli Occidentali.

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Pubblicato

2021-04-27

Come citare

Salerno, R. (2021). Per una archeologia dei linguaggi figurativi globali: il caso del Pittoresco. XY. Studi Sulla Rappresentazione dell’architettura E sull’uso dell’immagine Nella Scienza E nell’arte, 5(09-10), 48–61. https://doi.org/10.15168/xy.v5i09-10.176

Fascicolo

Sezione

09/10-2020-Articoli