Note in margine a una vita assente di Paolo Milano: tra diario e aforistica dell'esilio

Autori

  • Valerio Angeletti Università degli Studi di Trento

Parole chiave:

Esilio, dispatrio, marginalità, Paolo Milano, aforisma, diario, exilaphoristik, Henry James, Note in margine a una vita assente, Racconto newyorchese

Abstract

Il contributo riflette su Note in margine a una vita assente di P. Milano (1904-1988), intellettuale ebreo che visse gran parte della sua vita esiliato negli Stati Uniti. L’opera si presenta come una raccolta autoriale di note, «voci», tutte legate dal tema comune del «dispatrio», il quale comporta la percezione del proprio inaridimento artistico dovuto alla perdita delle radici linguistiche, culturali e identitarie. Come si evince dal titolo, lo zibaldone di Milano e? un’opera di commento (di note in margine) alla vita, testo-madre negato (assente) a causa del dispatrio. In altre parole, siamo di fronte a un’opera letteraria che aprioristicamente nega il proprio statuto ontologico e artistico. Sono presenti molti punti di contatto con il campo, ancora poco conosciuto in Italia, dell’Exilaphoristik, i cui autori, ebrei esiliati e scrittori di aforismi come Milano, hanno affrontato l’esilio non come tema ma processo letterario, sfruttando le caratteristiche formali dell’aforisma per resistere all’isolamento, trasformare la loro tragedia in opportunita? di crescita comunitaria. Nell’analisi dell’opera ha assunto rilievo anche il ruolo del margine e della marginalita?, che riflette la percezione che l’autore ha di se? nel mondo e collega l’espediente tecnico della scrittura in note alla condizione del dispatriato. Tale espediente permette la creazione di un’opera costruita da «voci» solo apparentemente isolate, in realta? legate indissolubilmente tra loro, come coblas di un moderno poema in prosa per aforismi. In conclusione, si e? rilevato che il testo di Milano, con il suo negare continuamente la propria esistenza artistica, non fa che affermarne prepotentemente la forza.

This paper introduces to the reader the works of P. Milano (1904 – 1988), an Italian-Jewish writer who moved to New York fleeing from Fascism in 1938. In particular, this article focuses on his masterpiece Note in margine a una vita assente (Notes alongside a non-lived life), because it is linked to the literary genre of the Exilaphoristik, which is a field of study that in recent years is becoming popular in German and American studies. The link to this literary field permits to highlight that Milano transformed the displacement, a negative evolution of the exile that implies the lack of identity, the distance of mother tongue and the fade of memory, in a literary process, which elevates this trauma in an opportunity to grow as a community, instead of to suffer his loneliness. Moreover, this paper underlines the artistic value of Note in margine, which is a selection of notes and aphorisms, but also a work of comment (Notes) about an absent text, the life, due to the displacement (alongside a non-lived life). Each of its «voices», the notes, is linked to the following not only because they were selected to the author, but because they are tied as a contemporary prose poem through aphorisms, which transforms the «voices» in coblas.

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Pubblicato

30-06-2019

Come citare

Angeletti, V. (2019). Note in margine a una vita assente di Paolo Milano: tra diario e aforistica dell’esilio. Ticontre. Teoria Testo Traduzione, (11), 327–342. Recuperato da https://teseo.unitn.it/ticontre/article/view/1128

Fascicolo

Sezione

Saggi