«Poesia» e «Testo a fronte»
traduzione e militanza nell’era della globalizzazione
Parole chiave:
Riviste letterarie, poesia contemporanea, globalizzazione, traduzioneAbstract
Nei tardi anni Ottanta del Novecento due periodici, «Poesia» e «Testo a fronte», si sono proposti come riviste di poesia contemporanea in modo diverso dalle tradizionali riviste militanti. Entrambe le riviste hanno assegnato un ruolo centrale alla traduzione. Questo spostamento della traduzione dai margini al centro del discorso fa parte di un fenomeno più generale, la costante crescita delle traduzioni pubblicate in Italia negli ultimi trent’anni, e implica una serie di mutamenti rilevanti. Ad esempio, se la traduzione sta al centro quantitativo di ciò che viene pubblicato e letto in un periodo, si altera l’idea stessa di storia letteraria nazionale. Riviste come «Poesia» e «Testo a fronte» sono il segnale di un riposizionamento dei rapporti fra nativo e straniero, mediato però dalla traduzione, con tutte le conseguenze che ciò comporta. Queste due riviste hanno messo in discussione lo stato anteriore della poesia, anche se in modo diverso dalle tradizionali riviste militanti: non opponendo una poetica nuova a una precedente, ma collocando la traduzione al centro del farsi della poesia, riposizionando così il ruolo di tutti gli attori sulla scena letteraria, in un processo tutt’altro che concluso.