Tra il visibile e l’invisibile: la prospettiva del margine per le narrazioni dei luoghi sospesi

Autori

  • Giorgia Strano La Sapienza Università di Roma

DOI:

https://doi.org/10.15168/xy.v8i14.3241

Parole chiave:

estetica del margine, paesaggi del rifiuto, rappresentazione

Abstract

«L’arte non ripete le cose visibili, ma rende visibile» (Klee 1959: 76): l’interesse crescente per i luoghi in dismissione e marginali, sempre più presenti nei contesti urbani, industriali e rurali della contemporaneità, impone una riflessione approfondita sui linguaggi e sui dispositivi di rappresentazione che ne accompagnano e anticipano i processi di trasformazione (Maniglio 2010). L’articolo propone dunque di indagare il duplice ruolo della rappresentazione intesa tanto come dispositivo di riconoscimento quanto agente di trasformazione degli spazi marginali. Il riconoscimento implica l’atto rilevatore di qualità latenti e dimensioni invisibili; la trasformazione, invece, si fonda sull’atto rivelatore ovvero di reinterpretazione del contesto, per generare nuove forme di appropriazione e ritrovati valori identitari. Nella prospettiva del margine, la rappresentazione assume una valenza maieutica: un processo che, come nella tradizione socratica, “fa emergere” potenzialità spesso ignorate al confine tra naturale ed artificiale, intrecciando analisi e prefigurazione, riconoscimento e visione, assenze e permanenze, per spazi che sfuggono alla centralità dominante. Il concetto di luogo sospeso, inteso come spazio sfuggente alle categorizzazioni tradizionali, spesso marginale o in transizione, trova una potente eco nei linguaggi dell’arte, dell’architettura e della fotografia, proiettando una nuova visione estetica e culturale che sostiene possibili trasformazioni fisiche legate a esigenze funzionali, ambientali e sociali (Matta-Clark 1993). L’analisi quindi si concentra sul potere rappresentativo delle immagini nel risignificare questi luoghi, facendo riferimento a lavori di artisti e architetti che trascendono la documentazione oggettiva del territorio per focalizzarsi sulla dimensione sensibile delle relazioni tra comunità e paesaggio (Pierluisi 2022).

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Pubblicato

2025-09-10

Come citare

Strano, G. (2025). Tra il visibile e l’invisibile: la prospettiva del margine per le narrazioni dei luoghi sospesi. XY. Rassegna Critica Di Studi Sulla Rappresentazione dell’architettura E sull’uso dell’immagine Nella Scienza E nell’arte, 8(14), 22–39. https://doi.org/10.15168/xy.v8i14.3241

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